La Borsa di Milano ha chiuso in rosso nonostante l’Ocse abbia alzato le stime sull’Italia: il Ftse Mib ha perso lo 0,31% a 23.279 punti. L’all share ha perso la stessa percentuale a 25.340 punti.
Pesanti Fca (-3,7%), dopo la causa intentata da General Motors (Fca è stata accusata di aver corrotto i dirigenti del più grande sindacato Usa del settore dell’auto) e malgrado le rassicurazioni sui colloqui con Psa, ed Exor (-2,8%), insieme ai costruttori come Atlantia (-1,7%) ancora penalizzata dal documento sul crollo del ponte Morandi. In positivo Tim (+2,8%), promossa da Barclays, e le banche.
Chiusura in negativo per le principali Borse europee, sulla scia delle nuove tensioni Usa-Cina, dopo che il Congresso americano ha appoggiato le proteste a Hong Kong. La peggiore è stata Londra (-0,3%) a 7.238 punti, seguita da Parigi (-0,2%) a 5.881 punti, Francoforte (-0,16%) a 13.137 punti.
Il petrolio sale: il wti è scambiato a 58,2 dollari al barile contro i 57,01 della chiusura precedente. Il brent è in rialzo a 63,67 dollari al barile contro i 62,4 euro della chiusura precedente.
Lo spread tra decennale italiano e corrispondente Bund tedesco, ha chiuso in calo a 150 punti base (-3,9%). Il rendimento è a +1,17%.

























