Partenza positiva per Piazza Affari, in attesa dei dati dell’Istat sul Pil italiano del quarto trimestre. Nonostante il rischio di una recessione, come anticipato ieri dal premier Giuseppe Conte, il Ftse Mib avanza dello 0,66%, in linea con le altre Borse europee, tutte spinte dalla pausa annunciata dalla Fed alla politica di rialzo dei tassi di interesse.
Positive anche le altre principali piazze europee, sulla scia di Wall Street e dell’Asia, dopo le mosse di ieri della Fed. Londra guadagna lo 0,56% a 6.980 punti. Francoforte avanza dell’1,05% a 11.293 punti e Parigi dello 0,64% a 5.007 punti. Sul fronte asiatico, Tokyo sale dell’1,06%, Shanghai dello 0,35% e Hong Kong che avanza, nelle ultime contrattazioni, dell’1,1%.
Lo spread Btp-Bund si mantiene a 240 punti base.
Sul listino principale di Milano spiccano i titoli industriali e petroliferi con Saipem (+2,1%), Leonardo (+1,5%), Eni (+1,5%), Prysmian (+1,5%), Cnh (+1,3%) e Tenaris (+1,2%). Tra i principali rialzi anche Fca (+1,2%) nonostante Geely abbia smentito un interesse per Alfa e Maserati. Avanza anche Tim (+1,1%), con l’ad Luigi Gubitosi che auspica l’avvio di un tavolo con Open Fiber. Deboli invece i bancari, con Banco Bpm (-2%), Bper (-0,5%) e Ubi (-0,3%) mentre la Juve indossa la maglia nera (-3,4%) dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia.
I cambi: l’euro approfitta della debolezza del dollaro e risale sopra l’1,15 a 1,1506. Passa di mano a 125,02 yen.
Si rafforzano infine le quotazioni del petrolio con i primi effetti delle decisioni dell’Opec sui tagli alla produzione: i contratti sul greggio Wti con scadenza a marzo guadagnano 43 centesimi a 54,66 al barile. Il Brent sale di 61 centesimi a 62,26 dollari al barile. Il mese si chiude con la crescita maggiore delle quotazioni da aprile 20156