Il gruppo Iren ha presentato il piano industriale al 2021. Le previsioni sono di una crescita dell’Ebitda pari a circa 220 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del gruppo a 900 milioni di euro al 2021 e un utile in costante aumento, previsto a 251 milioni di euro rispetto ai 118 del 2015. Il piano di investimenti è superiore a 2,2 miliardi di euro (+23% rispetto al piano precedente). Particolare attenzione anche agli azionisti: il gruppo prevede una crescita annua del dividendo pari all’8%.
Dopo le ultime operazioni, il gruppo prevede un ulteriore sforzo nel processo di consolidamento nelle proprie aree di riferimento, il Nord-Ovest del Paese: «Puntiamo a un maggiore consolidamento territoriale che, grazie al forte radicamento del gruppo nelle proprie aree di riferimento e al dinamismo già dimostrato, potrebbe portare un margine addizionale pari circa 100 milioni di euro, non incluso nei numeri del piano», ha affermato il presidente di Iren Paolo Peveraro.
Obiettivi che avranno come comune denominatore la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Iren investirà in attività a basso impatto ambientale (come il teleriscaldamento o il consolidamento impiantistico legato al concetto del “waste to material”) ponendo particolare attenzione all’equilibrio finanziario, continuando a perseguire una significativa riduzione dell’indebitamento, previsto in riduzione di 180 milioni di euro al 2021.
Una strategia di crescita orientata allo sviluppo dei business regolati e quasi regolati e a una forte focalizzazione sui clienti energetici. Dal primo punto di vista, particolare importanza riveste sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, sia lo sviluppo del business della distribuzione del gas naturale. A ciò si aggiunge la crescita del settore Ambiente derivante sia da operazioni di consolidamento, alcune delle quali già chiuse (Trm Torino, Atena Vercelli e Acam Impianti La Spezia), sia attraverso un rafforzamento nel settore del “waste-to-material” legato principalmente allo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuto organico.
Infine, in relazione all’espansione della base clienti, particolarmente importante è il progetto denominato “New Downstream” che fungerà da catalizzatore di iniziative commerciali e di marketing mirate a trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto.
Target che consentiranno una robusta generazione di cassa tale da coprire agevolmente lo sfidante e permetterà il raggiungimento di un rapporto di equilibrio pari a 3x tra debito netto ed Ebitda, già alla fine del 2018. Ciò garantirà per gli anni successivi una notevole flessibilità finanziaria che potrà essere utilizzata per cogliere interessanti opportunità di investimento e M&A o, in assenza di queste ultime, per remunerare ulteriormente gli azionisti.
«Obiettivi credibili e sfidanti quelli che si è dato il gruppo per proseguire nel percorso verso l’eccellenza − dichiara Massimiliano Bianco, ad del gruppo − un processo di continuo efficientamento con un target di 100 milioni di sinergie, una crescita organica che sfrutterà a pieno 2,2 miliardi di investimenti (di cui un terzo dedicati allo sviluppo), il processo di consolidamento territoriale e infine una rinnovata attenzione verso gli azionisti mediante una chiara politica di dividendi».