L’assemblea generale della Fiom di Genova esprime tutta la sua contrarietà all’ipotesi di accordo siglata il 22 novembre 2025 da Fim Fiom Uilm nazionali per il rinnovo del Ccnl 2024 – 2028.
Queste le motivazioni: “Un accordo che allunga la durata del contratto nazionale a quattro anni, privando i lavoratori della possibilità di rivendicare ulteriori aumenti di salario per tutto questo lunghissimo tempo. Un accordo che non dà una risposta al problema dei bassi salari italiani (la prima tranche verrà elargita solo fra 7 mesi, per un lavoratore ex terzo livello ora D2 sarà pari a poco più di un euro al giorno e qualche centesimo in più per un impiegato con il livello C3). Un accordo che permette a Federmeccanica un passo in avanti, lasciando alla gestione aziendale due giorni di par (permesso anno retribuito) che fino ad ora spettavano alla decisione del singolo lavoratore. Un accordo della rassegnazione che spaccia per conquiste elementi che avevamo già acquisito come la clausola di salvaguardia. Un accordo che testimonia la paura, avuta da Fim Fiom Uilm nazionali, a richiamare alla lotta le lavoratrici e i lavoratori dopo gli scioperi, riusciti, del giugno 2025”.
La Fiom lo definisce il contratto della rassegnazione e della paura.
I primi firmatari sono Federico Grondona della Rsu di Ansaldo Energia; Alessandro Macrì della Rsu Fincantieri; Marco Vigogna della Rsu di Leonardo e Stefano Messere della Rsu Acciaierie d’Italia in A.S.
L’ordine del giorno è stato approvato con 58 voti favorevoli e un voto contrario.
























