«Lo scolmatore del Bisagno rappresenta una priorità per Genova, per la Liguria ma anche per tutta l’Italia: l’avvio dell’operatività della talpa è una notizia importante e nello stesso tempo deve essere anche un’occasione per l’edilizia ligure». Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria commenta così la notizia dell’avvio della “talpa” dello scolmatore del Bisagno annunciato per il primo di ottobre.
Il segretario aggiunge: «Già oggi abbiamo inviato all’azienda una richiesta di incontro per chiedere che si proceda a nuove assunzioni confidando che ci possano essere opportunità per i lavoratori genovesi e liguri. L’inizio dei lavori con la Talpa significa un’accelerazione e quindi la necessità di ampliare la forza lavoro».
Critico Armando Sanna, consigliere regionale del Pd, che ricorda le tappe dell’opera: «Ancora un rinvio, ancora una data che slitta e ancora un’opera fondamentale che viene rimandata. Lo scolmatore del Bisagno doveva essere pronto nel 2023, poi il 2023 è diventata la data di arrivo della Tbm che non è arrivata e abbiamo iniziato ad aspettarla a gennaio 2024, poi ad aprile dello stesso anno, poi a luglio, ma a luglio 2024 l’assessore Giampedrone ha parlato di arrivo della Tbm a dicembre 2024, ma alla fine è arrivata a inizio 2025, e invece di iniziare a scavare il 15 settembre 2025, come era stato assicurato in consiglio regionale, l’avvio è stato posticipato al primo ottobre. Un altro ritardo, un’altra conferma del fallimento nella gestione dei lavori di un’opera strategica per la sicurezza idrogeologica della val Bisagno e di tutta Genova. È evidente che la giunta regionale e la struttura commissariale non sono in grado di rispettare nemmeno le scadenze che loro stessi annunciano. Questa destra continua a dimostrarsi inaffidabile, con un cronoprogramma che si aggiorna solo per aggiungere nuove date e nuovi rinvii. Se davvero ci fosse stata, come afferma Giampedrone, una ‘grande determinazione e volontà’ da parte della struttura commissariale, oggi lo scolmatore sarebbe già in funzione. Invece siamo ancora qui ad attendere l’avvio della Tbm, mentre il territorio resta esposto al rischio idrogeologico. La verità è che manca una regia efficace da parte della Regione. Abbiamo anche chiesto la convocazione di una commissione itinerante ad hoc da fare sul cantiere dello scolmatore, ma non è ancora arrivata nessuna risposta. La val Bisagno e Genova non possono più permettersi ulteriori rinvii. Chiediamo e speriamo che il nuovo termine del primo ottobre venga rispettato, senza altri slittamenti, e che si lavori con serietà per portare a termine l’opera nei tempi più rapidi possibili».