Sembra scongiurata, per ora, l’eventualità di una escalation del confronto armato tra Israele e Iran e le Borse europee hanno chiuso in rialzo, tranne Milano che risente dell’effetto cedoiolla di otto big. Londra segna +1,62%, Madrid +1,43%, Parigi +0,18%, Francoforte +0,57%, Milano -0,58%. Spread Btp/Bund sui 134 punti (variazione -4,70%, rendimento Btp 10 anni +3,81%, rendimento Bund 10 anni +2,47%).
A Piazza Affari hanno staccano la cedola Banca Mediolanum (-0,05%), Banco Bpm (+1,06%), Campari (+1,3%), Ferrari (-0,5%), Iveco (-2,18%), Prysmian (-0,24%), Stellantis (+2%) e Unicredit (+1,97%). Iveco (-2,18%) è penalizzata non solo la cedola ma anche dal cambio ai vertici, con l’ingresso dal primo luglio di Olof Persson come ceo, al posto di Gerrit Marx che andrà alla guida di Cnh Industrial. Positivo il comparto bancario con Mps in testa (+3,05%).
L’euro passa di mano a 1,065 dollari (venerdì in chiusura a 1,0685) e a 164,81 yen (164,8), mentre il dollaro/yen a 154,73 (154,5).
In calo il petrolio con il Wti giugno a 81,9 dollari al barile (-0,4%) e il Brent di pari consegna a 86,88 dollari (-0,48%). In ribasso anche il gas ad Amsterdam, -3,99% a 29,53% euro al MWh.