Apertura in ribasso per la Borsa di Milano. L’indice Ftse Mib cede lo 0,21% a 27.186 punti, ma poi vira al rialzo. Dopo oltre mezz’ora di scambi, con l’indice Ftse Mib in crescita dello 0,1% a 27.271 punti. Nel listino Tim (-4,58%) che sconta l’indiscrezione dell’agenzia Bloomberg su una possibile rinuncia di Cdp all’offerta per la rete fissa. Segno meno anche per Banco Bpm (-1,05%), Nexi (-0,85%). Guadagnano Stm (+2,03%), in linea con l’andamento del settore, Interpump (+1,74%) ed Erg (+0,65%).
Apertura in calo per le principali borse europee. Parigi cede lo 0,31% a 7.394 punti, Londra lo 0,11% a 7.769 punti, Francoforte lo 0,15% a 15.892 punti.
Si sono mosse in ordine sparso le principali borse asiatiche, con Tokyo (+0,76%) sui massimi dal 1990.
Sul fronte macro in arrivo l’inflazione dall’Italia, gli indici Zew dalla Germania, il tasso di disoccupazione e il Pil trimestrale dell’Eurozona. Attese dagli Usa le vendite al dettaglio, la produzione industriale, le scorte di magazzino e le anticipazioni Api sulle scorte di greggio. In calendario gli interventi della presidente della Bce Christine Lagarde e di alcuni membri del Fomc della Fed.
Poco mosso il petrolio: Wti a 71,04 dollari al barile (-0,1%), il Brent viene venduto a 75,16 dollari al barile (-0,09%).
Cambio euro dollaro Usa in leggera salita a 1,08863 (+0,1%), l’euro yen stabile a 147,8835 (-0,08%).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco è in lieve diminuzione a 186 punti base (-0,42%), il rendimento è a +4,14%.