Il progetto dei Rotary Club genovesi Medicina digitale per la prevenzione e la cura porta la medicina digitale in giro per la Liguria per favorire diagnosi precoci, terapie corrette e riabilitazione. Domani, venerdì 27 gennaio, tappa a Torriglia.
Il progetto, che vede coinvolti, sotto la regia dei Rotary Club Genovesi, Asl 3 e Asl 4 della provincia di Genova, Ospedale Policlinico San Martino Irccs, ordini professionali, Università di Genova e Liguria Digitale, si propone di rendere pazienti, operatori sanitari e istituzioni più consapevoli delle nuove possibilità offerte dalla medicina digitale.
«Grazie alle nuove tecnologie – spiega Alberto Birga, presidente Rotary Club Genova, capofila del progetto “Terapie digitali per la prevenzione e la cura”, possiamo estendere l’opportunità di controllare il proprio stato di salute a una platea di pazienti e cittadini che, per condizioni di vita e luoghi di residenza, accedono a regolari controlli ed esami con maggiore difficoltà».
Venerdì 27 gennaio, presso la sede della Croce Rossa di Torriglia (via Aldo Guano 18), in collaborazione con il Comune di Torriglia e la Asl 3, i Rotary Genovesi organizzano una giornata della prevenzione, durante la quale, tra le 10 e 16, i cittadini potranno sottoporsi a esami gratuiti e sperimentare le possibilità degli strumenti digitali.
Spiega Alberto Birga: «Sono quattro i campi di azione in cui il nostro progetto si sviluppa: la patologia oculare e, in particolare, la prevenzione della maculopatia e la verifica dello stato di salute della retina, la salute dell’apparato respiratorio, la riabilitazione cardiologica e fisiatrica ed uno screening di base. Quest’ultimo comprende test per la prevenzione di ictus e patologie vascolari-cerebrali e la prevenzione del diabete. Tutti gli esami e i test sono eseguiti da medici e sanitari volontari, rotariani e non, senza alcuna spesa per il cittadino che vi si sottopone. Talvolta i nostri specialisti sono presenti in loco, altre volte, grazie alle tecnologie digitali, svolgono la loro funzione diagnostica e di controllo da remoto, collegandosi via Internet».
«Sono stato entusiasta del progetto dalla prima volta che mi è stato proposto − dice Maurizio Beltrami, sindaco di Torriglia − sono lusingato che i Rotary abbiano pensato di realizzarlo nel Comune di Torriglia. Le specializzazioni mediche che si mettono a disposizione, fra l’altro, non sono presenti nel nostro territorio e questo rende l’iniziativa tanto più importante. Sono lieto anche che si sia pensato all’entroterra. In passato, noi dell’entroterra ligure ci siamo sentiti un po’ trascurati dalle istituzioni. Il fatto che il Rotary si occupi di noi, invece, dimostra tutta la sua sensibilità e capacità di essere vicino alle esigenze del territorio. Speriamo che il progetto, oggi sperimentale, possa diventare strutturale, cioè che, seguendo l’esempio del Rotary, siano le Asl a “sposarlo” e ad adottarlo».
Il progetto rotariano prevede un calendario di attività di utilizzo delle tecnologie e della medicina digitale che verrà avvicinata al malato in diversi contesti. I cittadini potranno sottoporsi all’utilizzo di questi strumenti per i quali è previsto l’impiego dell’ambulatorio mobile del Rotary, un vero concentrato di tecnologia digitale, la cui presenza nelle realtà periferiche della liguria, qualora possibile presso “luoghi-presidio” – quali ad esempio farmacie, sedi di strutture di servizio o Rsa – avrà la funzione di accorciare le distanze tra pazienti e servizi sanitari. A bordo dell’ambulatorio mobile e in remoto, grazie a funzioni di televisita e telediagnostica, medici e operatori sanitari metteranno al servizio di cittadini e pazienti le proprie competenze e professionalità.
«Ci proponiamo – spiega Alberto Birga – di testare e, per quanto possibile, validare l’impiego di tecnologie oggi disponibili, in contesti nei quali è prevedibile un loro sviluppo e impiego. Opereremo per migliorare l’educazione sanitaria nei confronti di patologie ancora poco conosciute e, non di rado, non diagnosticate o diagnosticate tardivamente. A questo primo obiettivo se ne aggiunge un secondo: vorremmo far comprendere ai pazienti l’importanza di seguire le prescrizioni e sottoporsi a regolari controlli, vorremmo promuovere l’uso regolare e corretto delle terapie. Ci occuperemo, infine, di riabilitazione a distanza, sia a domicilio sia presso centri convenzionati, con specifiche applicazioni nei campi fisiatrico, cardiologico e pediatrico, oltre che di medicina generale».
«La telemedicina e le terapie digitali − ha dichiarato Anselmo Arlandini, governatore del Distretto Rotary 2032, la “regione rotariana” di Liguria e Basso Piemonte, che comprende 42 Rotary Club e 23 Club Rotaract per un totale di 2768 soci – rappresentano una branca relativamente nuova della Medicina, sviluppate per il trattamento di alcune malattie croniche ed anche per la riabilitazione. Il Rotary ha in una delle sue aree di azione proprio la prevenzione e cura delle malattie ed è per questo motivo che il Distretto 2032 ha deciso di farsi parte attiva nel supportare questa progettualità che vede nelle professionalità dei singoli soci il valore aggiunto di questo Service”.
«Consideriamo questo progetto esemplare – ha commentato Luigi Gentile, medico endocrinologo, presidente della Commissione per la Tutela della Salute del Distretto Rotary 2032 – perché riunisce tutti i Club Rotary e Rotaract Genovesi, ma anche perché questa iniziativa ci permette di mettere a disposizione le straordinarie eccellenze professionali in ambito sanitario che sono presenti fra i nostri soci rotariani. Sappiamo tutti quanto, in tutte le patologie per le quali il progetto darà importanti risposte, la difficoltà di accesso alle cure sia foriera di diseguaglianze che allontanano o impediscono il raggiungimento degli obiettivi di cura. “Terapie digitali per la prevenzione e la cura” ha impatto sul miglioramento della qualità delle cure, garantendone efficacia, sicurezza, appropriatezza e sostenibilità e soprattutto accessibilità».
«Con il nostro progetto – conclude Alberto Birga – ci proponiamo di rendere il paziente più consapevole delle proprie patologie assegnandogli un ruolo sempre più attivo nel percorso di cura».
Al termine del progetto i Rotary Genovesi si prefiggono di sottoporre alle istituzioni un documento di studio; vi saranno raccolti i risultati della sperimentazione “sul campo” per mettere in evidenza le opportunità ed i vantaggi di questa esperienza condivisa di diffusione della medicina digitale nel contesto ligure.|