Usb e i portuali del Calp di Genova lanciano un appello “al boicottaggio dell’economia di guerra”, il 28 novembre per lo sciopero generale del settore pubblico e privato proclamato da sindacati Usb e Cub, Cobas, Adl, Clap e Sial e il 29 novembre in occasione della manifestazione nazionale prevista a Roma.
“La finanziaria del riarmo del Governo Meloni è in continuità con le politiche belliciste portate avanti negli ultimi anni, ma ne rappresenta anche un ulteriore salto di qualità, con i servizi pubblici che vengono sacrificati sull’altare dell’economia di guerra, mentre l’inflazione continua a crescere e i salari sono fermi da decenni. Per questo Usb e i portuali del Calp di Genova lanciano un appello al boicottaggio dell’economia di guerra e del traffico di armi: lo ribadiremo in piazza a fine novembre nello sciopero generale del 28, in cui si terranno manifestazioni in tutta Italia, e nella manifestazione nazionale del 29 a Roma, ore 14:00 Porta San Paolo. Per quelle giornate di mobilitazione hanno annunciato che saranno insieme a noi Greta Thumber e Francesca Albanese” si legge nella nota congiunta.
“Già un’assemblea internazionale dei lavoratori portuali dello scorso 26 e 27 settembre a Genova ha prodotto un patto su quattro punti chiari: stop immediato al genocidio in Palestina; apertura immediata di veri corridoi umanitari, porti liberi dalle armi verso qualsiasi guerra, stop al “rearm-UE” e dirottamento delle ingenti risorse verso i servizi essenziali per la popolazione. Per questo rinnoviamo il nostro appello e invitiamo tutte e tutti a mobilitarsi, nei porti e non solo, il 28 ed il 29 novembre saranno due giornate di lotta contro la manovra di guerra del Governo Meloni, contro Nato e riarmo europeo, per un salario di almeno duemila euro, per andare in pensione a 62 anni, per sanità, casa e trasporti pubblici. Fermiamo la spesa militare e alla politica di guerra che ruba risorse al lavoro e alla società”, conclude il comunicato di Usb e Calp.


























