Chiusura poco sotto la parità (-0,08%) per la Borsa di Milano dopo una giornata trascorsa in positivo nonostante il tonfo di Azimut (-10,07%). Nel listino principale giù anche Brunello Cucinelli (-3,16%) e Recordati (-2,53%). In rialzo invece Hera (+2,79%), Leonardo (+2,35%) e i bancari a partire da Monte Paschi (+2%).
Sulla stessa linea l’All Share a -0,07% (47.385 punti) e il Ftse Italia Growth a -0,06% (8.494 punti).
Milano, guardando l’Europa, è comunque l’unica a resistere, mentre il resto del Vecchio continente fa i conti con la trimestrali, e non solo. Smaltito l’entusiasmo per la fine dello shutdown Usa più lungo della storia, adesso spingono ancora verso il basso i listini i dubbi su una possibile bolla dell’Ai, con il Nasdaq che cede terreno a Wall Street e mantiene alta la volatilità sul tech. Debole Parigi (-0,1%), pesanti Francoforte (-1,4%) e Londra (-1,1%), appesantita dai dati su Pil e produzione industriale che confermano il rallentamento della crescita.
Sul fronte del petrolio, i future di gennaio sul Brent in rialzo a 63,2 dollari al barile (+0,7%), mentre il Wti di dicembre segna 58,9 dollari (+0,8%).
Sale l’oro: il contratto spot è sui 4.207 dollari l’oncia (+0,3%).
Gas Ttf in flessione dell’1,5% a 30,4 euro al Mwh.
Sul valutario l’euro è in area 1,1647 dollari (1,1594 la chiusura di ieri), scambiando anche a 179,7 yen (da 179,4).
In aumento lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco a 73 punti base (+1,07%). Il rendimento sale a +3,42%.

























