La Liguria con 27.174 imprese straniere attive al 30 settembre 2025 è la prima regione italiana per incidenza dell’imprenditoria straniera sul totale, pari al 17,1%, dato decisamente superiore alla media nazionale (12%). Osservando invece i primi sei mesi dell’anno, tra le province spicca Imperia: nell’estremo ponente ligure le imprese straniere sono il 18,2% del totale, collocando il territorio al terzo posto assoluto dopo la provincia di Prato (32,7%) e quella di Trieste (20%). È quanto emerge dal report sull’imprenditoria straniera curato da InfoCamere, che ha realizzato anche la Dashboard interattiva da cui consultare i dati principali.
Secondo il rapporto semestrale realizzato nell’ambito del progetto Futurae – Programma Imprese Migranti, nato dalla collaborazione tra Mlps e Unioncamere e finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche Migratori, le imprese straniere* continuano a crescere: a fine giugno 2025 erano 678mila, l’1,7% in più di giugno 2024. Nei primi sei mesi dell’anno il saldo positivo supera le 16mila unità: le iscrizioni sono state quasi 37mila (-267 rispetto al 2024) e le cessazioni 20.754 (-804).
A crescere in particolare sono state le costruzioni e l’agricoltura (+3,2% e +3,7% su base annua), che rappresentano rispettivamente il 25% e il 3% del totale. Il commercio resta il settore più rappresentativo con 275mila imprese e segna un lieve recupero (+0,1%). In crescita anche l’industria manifatturiera (+1,1%), dove operano oltre 50mila imprese straniere. Inoltre il report sottolinea come sia un’imprenditoria che si sta rafforzando strutturalmente: la crescita è generata soprattutto dalle società di capitale, che nell’ultimo anno sono aumentate dell’11,4%, superando quota 147mila, a fronte di una tenuta delle imprese individuali, che rappresentano tuttavia il 72% del totale.
Gli imprenditori stranieri scelgono soprattutto il Nord Ovest, dove si concentra il 32% delle imprese straniere in Italia. Le regioni nord occidentali mostrano infatti la crescita più sostenuta su base annua (+3,6%), superiore a quella del Nord Est (+2,8%). Lieve calo invece nel Mezzogiorno (-0,5%) e sostanziale stabilità al Centro (+0,3%), che detengono rispettivamente la maggiore e la minore incidenza della componente straniera sul totale delle imprese.
* Si considerano “Imprese straniere” le imprese la cui partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone non nate in Italia. In generale si considerano straniere le imprese la cui partecipazione di persone non nate in Italia risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da stranieri, per tipologia di impresa.


























