Silvia Salis ha annunciato le linee programmatiche sullo sport al 2030 in una conferenza in cui soprattutto l’impiantistica rappresenterà un vero e proprio asset per il Comune.
L’obiettivo è vincere la sfida di Euro 2032 con lo stadio Luigi Ferraris: la candidatura è stata accettata dall’Uefa, che però ha regole molto stringenti, ma non è l’unico obiettivo. Entro fine mandato Salis vuole ristrutturare lo stadio Carlini – Bollesan.
Le tappe per giocare la partita Euro 2032
Lo stadio Ferraris, come già annunciato da Salis in altre occasioni, resterà di proprietà del Comune di Genova. Genoa e Sampdoria, attraverso la società Stadium partecipata al 50% da ognuna, dovranno presentare entro il 30 settembre lo studio di fattibilità e il piano economico finanziario.
«Sappiamo benissimo che è una sfida incredibile − dice Salis − abbiamo visto cosa è stato detto a San Siro, ma noi vogliamo comunque sfruttare questo momento e le possibilità che dà questo volano: lasciare uno stadio nuovo, moderno, uno stadio che non solo possa accogliere i grandi eventi sportivi, ma anche i grandi eventi artistici».
Entro la fine del 2025 dovrà essere poi votata in consiglio comunale la delibera che dichiara il pubblico interesse. Il progetto vero e proprio dovrà essere pronto per giugno 2026 per poi avviare il primo lotto di ristrutturazione tra luglio e ottobre 2026.
Fare i lavori senza fermare l’attività sportiva renderà tutto più complicato: ci saranno riduzioni temporanee di capienza.
L’obiettivo finale, indipendentemente dal fatto se Genova sarà scelta oppure no tra gli stadi di Euro 2032, è uno stadio sostenibile e attivo sette giorni su sette: «La possibilità di differenziare gli eventi sportivi da quelli artistici è già una grande opportunità – aggiunge Salis – e poi sicuramente ci sarà la possibilità di visitarlo e di avere al suo interno delle attività. Anche i musei delle squadre sarebbero una bella idea. Quello che ho chiesto io è la garanzia che siano attività sportive o comunque legate alla ristorazione a servizio degli eventi che vengono svolti lì dentro».
Di costi non si può ancora parlare, ma Raffaele Fiorella, ceo della Sampdoria, a spanne parla di circa 100 milioni di euro.
Definitivamente chiusa la porta a Cds Holding, che si era fatta avanti per comprare lo stadio a 14 milioni di euro e aveva riscontrato un iniziale assenso da parte della giunta precedente. Gli uffici però hanno stimato un costo troppo elevato che non avrebbe reso sostenibile la vendita a quella cifra: il Comune avrebbe dovuto sobbarcarsi prima della vendita una serie di oneri di messa in sicurezza, tra cui quella antisismica valutati almeno 15 milioni.
«Il Genoa vuole essere l’ambasciatore della città nel calcio e lo stadio per noi è un punto fondamentale – commenta Flavio Ricciardella, direttore generale del Genoa – non solo come impianto sportivo, ma anche come luogo di comunità speriamo al più presto sostenibile, moderno e sicuro. Già ora, ma non è collegato alla candidatura, stiamo lavorando ed entro un mese saranno realizzati oltre 500 posti in più in tribuna, 200 in più nelle gradinate e nuove aree di ospitalità”.
Raffaele Fiorella, ceo della Sampdoria, evidenzia: «Molto spesso quando si fanno queste grandi opere è individuare se restano cattedrali nel deserto o meno, l’obiettivo è dare una struttura che sia fruibile per tutta la settimana. La reddittività, la sostenibilità di un’impresa passa attraverso questo. Il Ferraris sarà un impianto all’avanguardia sul settore calcio, ma anche al servizio della comunità sette giorni su sette. I grandi eventi ritorneranno a Genova. Ristrutturare senza chiuderlo sarà opera titanica, chiediamo scusa sin da ora per la capienza ridotta. In futuro ci saranno anche numerosi servizi intorno allo stadio rinnovati, sempre a salvaguardia della sicurezza».
Concorso di idee nel 2026 per lo stadio Carlini – Bollesan
Per lo stadio Carlini – Bollesan, di proprietà comunale e attualmente gestito dal Cus, Salis prevede nel 2026 un concorso di idee internazionale per la progettazione. Priorità a chi manterrà un alto numero di sport praticabili all’interno dell’impianto: «Mi affiderò alle migliori proposte e i criteri saranno precisi: uno stadio moderno dove sia possibile praticare il numero più alto di sport possibili. Entro il 2030 sarà restituito alla città uno stadio nuovo e funzionante per i grandissimi eventi d’elite sportivi ed eventi artistici internazionali».
Lo scorso maggio le società sportive e gli enti sportivi conduttori e utilizzatori dello stadio Carlini-Bollesan avevano espresso in una nota “profonda preoccupazione per il perdurare dello stato di abbandono dell’impianto, polo sportivo di riferimento di Genova e della Liguria, il cui costante decadimento mette a rischio tanto la regolare continuità della pratica sportiva di numerose discipline che la tutela della salute di coloro che ne fruiscono. Le numerose garanzie di interventi si sono tradotte a più riprese in un nulla di fatto ed oggi è tangibile il rischio, da parte della società concessionaria della gestione, di dover proprio malgrado riconsegnare l’impianto al Comune di Genova, di fatto sospendendo a tempo indefinito l’attività sportiva di migliaia di utenti, propri e delle altre realtà fruitrici”. Realtà che sono Genova Polisoccer, Cesare Pompilio Scherma, Poligone Interforze Genova, Genova CicloSport.
«Il mio impegno sul Carlini-Bollesan è di lasciare questo mandato con nuovo stadio multisport proiettato sul futuro − conferma Salis, che da ex atleta costretta a emigrare per allenarsi, aggiunge − Il mio percorso mi ha fatto capire che senza grandi impianti sportivi è impossibile non solo garantire il diritto, ma avere una regolare attività sportiva alle persone e far crescere gli atleti in città. Tanti atleti genovesi, me compresa, hanno realizzato i loro sogni in altre città».
Campagna per gli over 65: sport come veicolo di socialità e prevenzione
A gennaio partirà un’iniziativa che coinvolgerà i Municipi e si avvarrà della professionalità, retribuita, dei neolaureati in Scienze motorie grazie alla collaborazione con l’Università di Genova. «Lo sport è strumento di welfare e di prevenzione sanitaria − dice Salis − intendiamo portare al Paese i dati di come può cambiare salute se si svolge una pratica sportiva costante. Abbiamo identificato 20 luoghi nei Municipi, i laureati dell’anno accademico 2024-2025 si occuperanno di guidare gli over 65 in attività fisiche adeguate per tre ore settimanali con un monitoraggio sanitario nel corso dei 9 mesi di chi ha partecipato. L’impatto sanitario degli over 65 che non si muovono è altissimo e spetta a noi fare il primo passo per poi valutare gli effetti, vediamo poi come poter far cambiare mentalità».
Il progetto Sport Senior, che vedrà la collaborazione con tutti i Municipi, prevede che 15 operatori laureati in Scienze motorie svolgano, pagati 20 euro all’ora, attività indoor e all’aperto rivolte agli over 65 (circa 161.000 persone su tutto il territorio comunale). Il team di ricercatori del Centro Polifunzionale di Scienze Motorie, Dipartimento di Medicina Sperimentale (Dimes) dell’Università di Genova, provvederà alla definizione dei programmi di esercizio fisico nonché alla raccolta dei dati derivanti da test di valutazione funzionale che verranno eseguiti all’inizio e alla fine del progetto. Sarà, inoltre, predisposto un palinsesto di attività: da oggi, per chi è interessato a partecipare alle prossime attività, è possibile iscriversi in apposito form pubblicato sul sito del Comune di Genova al link https://forms.office.com/e/D873y62qbY