Dal 1° settembre 2025 è entrato entra in vigore il regolamento Ue 2024/197, che vieta l’utilizzo e la cessione professionale nell’Unione Europea di alcuni prodotti cosmetici per unghie contenenti Tpo (Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide).
Una misura che, seppur finalizzata alla tutela della salute dei consumatori, comporta conseguenze economiche per i centri estetici, i quali si trovano con scorte di prodotti acquistati regolarmente e che ora diventano inutilizzabili.
Gli operatori del settore benessere hanno due vie: lo smaltimento che deve seguire specifiche linee in modo da attestare la corretta eliminazione dall’azienda dei prodotti; la restituzione al fornitore o di sostituzione con nuovi prodotti conformi alla normativa, sarà sempre necessario produrre documentazione attestante l’uscita dei prodotti non più ammessi.
«È importante chiarire che la seconda opzione deve essere in linea con gli accordi commerciali che gli operatori dell’estetica hanno siglato con il fornitore e che non esiste nessuna altra via normativa che obbliga una delle parti al ritiro del prodotto a prescindere da quanto riportato nel contratto di fornitura − dice Fulvia Becco, direttore di Confartigianato Savona − stiamo raccogliendo dal territorio le segnalazioni degli operatori del settore circa indicazioni o suggerimenti di richiesta di rimborsi e ritiri che prescindono dagli accordi precedentemente siglati».
L’associazione ha predisposto un facsimile di lettera da indirizzare ai produttori e distributori. L’obiettivo è richiedere, in via volontaria, un gesto di responsabilità commerciale da parte delle aziende fornitrici, attraverso il ritiro delle scorte, la sostituzione con prodotti conformi (“Tpo-free”) o, in alternativa, la concessione di un credito o rimborso parziale.
«Il nostro compito è stare al fianco delle imprese – dichiara Becco – in una fase di transizione normativa che rischia di gravare pesantemente sulle attività estetiche, abbiamo seguito le linee del nostro nazionale cercando di portare il più possibile chiarezza. Ci aspettiamo senso di responsabilità anche dai fornitori, perché solo collaborando si possono ridurre gli impatti economici e ambientali che l’entrata in vigore del regolamento comporta».
Confartigianato Savona invita i centri estetici a contattare gli uffici, utilizzare il modello predisposto per avviare subito un dialogo costruttivo con i propri fornitori e ricevere supporto operativo e chiarimenti normativi.