La zuppa di pan grattato o pan pesto della tradizione familiare genovese (zuppa, non minestra, che per essere tale deve contenere pasta o riso) non va confusa con l’ottimo pancotto , dove si fa bollire del pane in acqua, e neppure con piatti tipo la panada, un tempo abitualmente servita nel milanese il giorno di Pasqua e ora meno diffusa ma comunque presente, in varie versioni, un po’ in tutto il Nord Italia
Le panade richiedono l’impiego di burro e uova e sono più dense della nostra zuppa, che è più liquida, leggera e senza burro e uova. E più semplice da preparare, anche se pure le panade non comportano un gran lavoro.
Avvertenza preliminare: per questa ricetta non usate il pan pesto comperato: grattate, o lavorate con il mixer, del pane secco che avete in casa. Ma che sia un ottimo pane. Se non ne disponete, rimandate la ricetta a tempi migliori. La stessa raccomandazione vale per il brodo: deve essere un brodo di carne fatto con tutti i crismi: carne, sedano, carota, cipolla, niente dadi, brodi comperati in tetrapak, ecc… La ricetta è così semplice che riesce solo se gli ingredienti sono di qualità.
Ingredienti: 1 litro di brodo di carne, 150 grammi di pan pesto, parmigiano grattugiato, pepe.
Procedimento. Fate tostare per qualche minuto il pan grattato in padella, rimescolando senza sosta in modo che non bruci. Alcuni al posto del pane usano il semolino. In questo caso la tostatura richiede un po’ più tempo. Portate il brodo a bollore, versatevi il pane o il semolino, date una rimescolata e spegnete subito il fuoco. E la zuppa è pronta, non resta che aggiungere una spolverata di pepe, se vi piace, metterla nella zuppiera e condirla con parmigiano grattugiato nella quantità che vi aggrada. Potreste accompagnarla con un Golfo del Tigullio Rosato.
Placet experiri!