Angelo Berlangieri lascia la presidenza dell’Unione Industriali di Savona e la vicepresidenza della Camera di commercio Riviere di Liguria per candidarsi alla carica di sindaco di Finale Ligure. E la sua candidatura spariglia le carte sul tavolo della politica locale e ligure: l’ex assessore della giunta Burlando sta lavorando a unire tre gruppi civici in una lista ma intanto ha già ricevuto i consensi di Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre quello che viene considerato il suo principale avversario, l’attuale vicesindaco Andrea Guzzi, sostenuto dal Pd, ha ricevuto ufficialmente il sostegno di Lega, Lista Toti e Udc savonesi. È prevedibile che rossoverdi e grillini metteranno cercheranno di lanciare una candidatura di sinistra.
Il segretario regionale del Pd Davide Natale, ha precisato che «Non ci può essere nessun accordo politico tra Pd e Lega: quella di Guzzi è un’esperienza civica, e come tale va trattata, ma tale deve rimanere». Ma intanto sta di fatto che il Pd si trova alleato della Lega e di Toti, sia pure con i limiti dichiarati da Natale, mentre livello locale sembra riprodursi la tensione che divide il centrodestra nazionale, con FdI e FI da una parte e Lega dall’altra.
Il regolamento dell’Unione industriali di Savona prevede che chi si candida a una carica politica lasci l’incarico associativo, quello della Camera di commercio richiede le dimissioni quando il candidato viene eletto. Ma Berlangieri ha preferito lasciare da subito le due cariche istituzionali.
“Dopo l’annuncio pubblico sulla disponibilità a mettermi al servizio della mia città – scrive in una nota – lasciando tutti i ruoli istituzionali rivestiti, sono iniziati numerosi e proficui momenti d’incontro e di confronto che hanno consentito di consolidare i rapporti e unire tre gruppi civici di persone con un unico obiettivo: Finale e i finalesi. È indispensabile aggregare una collettività che condivida una proposta di buon governo fondata sui principi della competenza, trasparenza, condivisione, solidarietà, inclusione e sulla necessità di definire una chiara visione del futuro della città. Una comunità civica che condivide come valore aggiunto dell’azione politica l’aver cura (assoluta e quasi maniacale) non solo del contenitore, ovvero la città e il suo territorio, spaziando dalla cura del verde, all’urbanistica, all’ambiente, ai parcheggi, alle opere pubbliche, al sistema di raccolta rifiuti e igiene urbana, ecc. secondo i principi di efficienza, efficacia e sostenibilità, ma soprattutto del contenuto, ovvero le persone che vivono e lavorano a Finale ponendosi le priorità del lavoro di qualità, attraverso il rilancio economico cittadino”.
Per il candidato sindaco una delle principali leve su cui agire per lo sviluppo di Finale è l’area ex Piaggio “dove c’era lavoro deve tornare a esserci ancora occupazione, pur se in forme diverse, stabile e di qualità”.
Tra i punti programmatici “le politiche per i giovani che sono il nostro futuro; lo sport, componente essenziale di una società evoluta; politiche per gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, senza tralasciare, ma valorizzandolo e gestendolo in maniera adeguata ed efficace, uno dei principali fattori di sviluppo e socialità, la cultura e i beni culturali. Una politica legata a un forte e concreto progetto amministrativo che si riappropri del suo scopo: agire nella comunità e per la comunità! Da questo punto di condivisione- conclude la nota – partiamo per mettere in campo strategie, tattiche, obiettivi e azioni fattuali capaci di restituire alla nostra Finale bellezza, qualità della vita e il futuro che merita”!.