«L’azienda ci ha subito convocato dopo la decisione di fare sciopero e l’amministratore delegato Marino ha garantito che la ricapitalizzazione sarà fatta entro il 31 dicembre di quest’anno: è stato chiaro in questo senso e auspichiamo che venga rispettata questa scadenza che è fondamentale per il futuro dell’azienda».
Queste le parole del segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano e del responsabile rsu Ansaldo Energia della Fim Cisl Andrea Capogreco.
«Ma serve anche l’incontro col Governo – aggiungono i rappresentanti sindacali – che deve dare garanzie legando Ansaldo Energia a quello che sarà il piano energetico nazionale che ancora non conosciamo perché bisogna garantire la sostenibilità dell’azienda con un piano industriale concreto per il rilancio di Ansaldo Energia».
«Marino ha dato novità a fronte del carico di lavoro con quattro commesse che potrebbero arrivare dall’Azerbaigian che saranno possibili come lavorazioni per metà 2023 riducendo lo scarico di lavoro. Inoltre l’azienda ha comunicato che sono arrivate delle liquidità economiche a fronte di incassi di commesse in corso pari a 26 milioni di euro che aiutano nel breve periodo a saldare i debiti con i fornitori, in tutti i casi sono solo risorse che risolvono parte dei problemi nel breve periodo ma non nel lungo periodo. Infine l’ad ha comunicato che ha preso contatti con il ministero della Transizione ecologica per parlare dello sblocco delle commesse sulle centrali a carbone da convertire a gas».
Questo il comunicato sindacale della rsu di Ansaldo Energia, a firma Fim, Fiom e Uil: “Abbiamo avuto l’incontro, portandoci una nutrita delegazione di operai e impiegati, e questo è quanto è emerso: prima di tutto gli abbiamo chiesto certezze sui carichi di lavoro (commesse firmate… non impegni generici): l’a.d. ha risposto che è arrivato l’anticipo (circa 4 milioni di euro) dal cliente per fare 4 macchine 94.3 per l’Azerbaigian. Mancano però sempre le commesse italiane. Su quello siamo completamente fermi”.
“Gli abbiamo elencato − prosegue la nota − inoltre tutti i problemi legati alla mancanza di liquidità: l’Azienda ci ha detto che questo mese arriverà una boccata di ossigeno rappresentata da 26 milioni di euro legati a pagamenti di nostri lavori pregressi. Vedremo… speriamo di non dover protestare di nuovo”.
Sul fronte della ricapitalizzazione e della conseguente messa in sicurezza dell’azienda e dei posti di lavoro “abbiamo chiesto tempi certi e celeri e l’a.d. ha risposto che la ricapitalizzazione avverrà entro il 31/12/2022. Riguardo a questa affermazione abbiamo ricordato all’a.d. che, ad oggi, non c’è ancora niente di scritto. L’a.d. ha risposto che se entro il 31/12/2022 non avverrà la ricapitalizzazione, il 1° di sennaio 2023 si dimetterà. Dicendo questo ha stretto la nostra mano di fronte a tutta la delegazione presente”.
La rsu di Ansaldo Energia conclude, “a noi interessa solo salvare l’Ansaldo e tutti i suoi lavoratori e lavoratrici, non ne facciamo mai e non ne faremo mai una questione personale, ma allo stesso tempo ricordiamo a tutti che per noi una stretta di mano vale quanto una firma. Ora aspettiamo l’incontro con il governo chiesto dalle istituzioni locali, Regione e Comune: sono passati già 9 giorni e non abbiamo ancora una data….il governo non può girarsi dall’altra parte su Ansaldo Energia”.