Avvio in terreno ampiamente positivo per la Borsa di Milano: il primo indice Ftse Mib segna una crescita del 2,32%. Partenza in chiaro rialzo soprattutto per le banche: Banco Bpm, Intesa e Unicredit (che ieri a mercati chiusi aveva rassicurato sull’esposizione in Russia con la conferma del dividendo previsto) per qualche minuto non sono riuscite a fare prezzo in avvio di scambi. Ammesse alle contrattazioni segnano forti rialzi: Unicredit sale di oltre il 7%, Intesa, Banco Bpm e Bper crescono di sei punti percentuali. Nessuna azione in ribasso nel listino principale.
Le Borse europee aprono in deciso rialzo. Francoforte segna un +2,99% con il Dax a 13.227 punti. Parigi registra un +2,82% con il Cac 40 a 6.129 punti e Londra un +1,94% con il Ftse 100 a 7.103 punti.
Seduta negativa invece per le Borse asiatiche con Tokyo (-0,30%) che fallisce il tentativo di recupero dai minimi in 16 mesi mentre sul mercato si continua a guardare al conflitto in Ucraina e alle sue ripercussioni sulle economie globali. Il tema centrale resta sempre il progressivo rialzo dei costi per l’approvvigionamento delle risorse energetiche.
Da calendario macro previste per l’Italia le stime sulla produzione industriale di gennaio e la nota di febbraio sull’andamento dell’economia italiana. L’attesa degli investitori è alla riunione della Bce di domani.
Avvio in deciso rialzo per il prezzo del petrolio dopo il bando all’import del greggio e del gas russi deciso ieri dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna.
Il Wti del Texas sale dell’1,93% a 126 dollari al barile mentre il Brent del Mare del Nord tocca i 130 dollari (+2,2%).
Nei cambi avvio in recupero per l’euro che segna 1,0918 dollari (+0,17%). Contro lo yen passa di mano a 126,415 (+0,25%).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco è in diminuzione a 145 punti base (-3,08%). Il rendimenro è a +1,56%.