Si profilano nuvoloni all’orizzonte della Brexit, il premier britannico Boris Johnson ha dichiarato di voler cambiare l’accordo in modo che non sia possibile un’ulteriore estensione oltre l’attuale scadenza (fine del 2020) anche a costo di un’uscita del Regno unito dall’Ue senza accordo, e i listini europei hanno perso slancio. Francoforte segna – 0,89%, Parigi -0,39%, Londra +0,08%. Positiva Milano che ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share a 25.781,18 punti (+0,42%) e Ftse Mib a 23.630,77 punti (+0,45%).
In moderato aumento lo spread Btp/Bund, attestato su 146 punti base (variazione +0,93%, rendimento Btp 10 anni+1,16%, rendimento Bund 10 anni -0,29%) da 144 pb della chiusura precedente
A Piazza Affari si è messa in evidenza Atlantia (+2,61%) in seguito alle voci per cui sarebbe prossima a un cambio di governance e alla vendita di delle quote di Aeroporti di Roma (49%) e Telepass.
Bene gli energetici, sostenuti dal rialzo del petrolio, ai massimi in oltre tre mesi e sopra i 60 dollari (il future gennaio sul Wti sale dell’1% a 60,79 dollari al barile, mentre il Brent a febbraio cresce dello 0,95% a 65,96 dollari).
Sul mercato valutario, l’euro è in rialzo e vale 1,1154 dollari (1,1141 in avvio e 1,114 ieri), mentre contro yen vale 122,153 (122,11 all’apertura e 122,17 ieri). Il dollaro/yen è a 109,512.