«È urgente un incontro al Mise per chiarire le reali intenzioni del ministero sullo stabilimento ex Ilva di Taranto, dopo l’allarme lanciato oggi da ArcelorMittal in merito a un emendamento al dl Crescita. Se confermate le preoccupazioni espresse anche dai sindacati, si prevederebbe l’abolizione dell’immunità penale che una legge del 2015 ha «attribuito ai commissari Ilva, loro delegati e futuri acquirenti», saremmo di fronte a un provvedimento che costituirebbe un pericoloso precedente per chiunque, italiano o straniero, volesse investire in Italia». Lo dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.
«I programmi di risanamento, così come concordati – continua Benveduti – sono la strada per coniugare la doverosa attenzione per la salute pubblica e la necessità di tutelare occupazione e strategia industriale del Paese, una potenza industriale di livello mondiale come l’Italia non può rinunciare alla produzione di acciaio. Anche nel campo imprenditoriale è indispensabile mantenere fermo il concetto di “certezza del diritto”, nell’interesse nazionale, in modo da completare il piano di riqualificazione ambientale e sviluppo della produzione in tutti i siti industriali, Genova in primis, dove si dovrà pienamente rispetta l’Accordo di programma del 2005, sottoscritto da tutte le istituzioni e parti sociali. Pacta servanda sunt: i patti devono essere mantenuti per la credibilità internazionale del Paese».