Integrare politiche formative e politiche del lavoro, anche a livello di strumenti di finanziamento. Garantire tempi certi alle azioni formative, con modalità a sportello con tempistiche certe anche per gli esiti, per consentire una migliore programmazione da parte dei beneficiari e delle imprese. Sottolineare l’importanza della formazione “in azienda”, delle work experience e dell’accompagnamento al lavoro, anche per le figure con bassa specializzazione. Sperimentare azioni rivolte alle fasce deboli, che saranno coinvolte in specifici percorsi formativi. Questi gli obiettivi del Piano di formazione per lo sviluppo economico del territorio della Spezia, presentato questa mattina dal sindaco Pierluigi Peracchini insieme all’assessore allo Sviluppo economico, Formazione professionale, Università e Ricerca e Politiche Genziana Giacomelli.
Il Piano, scaturito da una fase di concertazione avviata a gennaio con la rilevazione dei fabbisogni formativi tra i componenti del Tavolo Formazione, e la cui stesura è giunta al termine del suo percorso, è stato presentato all’assessore regionale alle Politiche giovanili e Formazione Ilaria Cavo, per individuare le modalità e le tempistiche per l’assegnazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo e potere vedere, così, la sua attuazione entro la fine dell’anno.
«Fin dall’inizio del mio mandato abbiamo sentito l’esigenza di avere un’immagine unica del nostro territorio dal punto di vista lavorativo e formativo affinché si avviassero progetti mirati e utili a dare risposte concrete alla cittadinanza – dichiara Peracchini – Il Piano territoriale di formazione è complesso e ambizioso, e la novità sta tutta nel metodo: prima uno studio per far emergere i bisogni dei settori della nautica, del turismo e del traffico merci, in seguito una progettualità che vede il Comune come capofila. Un cambiamento di rotta che ha portato inevitabilmente un cambiamento nel risultato: oltre 10 mila ore di formazione con oltre 200 beneficiari solo per la formazione per l’inserimento».
Il Piano è stato già condiviso a maggio con i partecipanti al Tavolo Formazione, le associazioni Confagricoltura, Coldiretti e CIA La Spezia, Confesercenti, Confindustria, Rete Toti, Legacoop, Alfa e i sindacati Cgil, Cisl, Uil La Spezia.
L’assessore Giacomelli illustra la “fotografia” oggi restituita alla Regione, «che deriva da un’attenta analisi svolta tra le imprese – spiega – Le realtà che appartengono ai settori in forte crescita, quali la nautica, il turismo, la logistica, hanno manifestato i propri fabbisogni in termini di nuovi inserimenti e professionalità e di questo abbiamo fatto tesoro, perché la destinazione dei prossimi finanziamenti possa essere estremamente mirata e volta a un incrocio ottimale tra la domanda e l’offerta: sono più di 40 gli inserimenti previsti nel settore della nautica, circa 15 quelli per porto e logistica e almeno 20 per l’ambito ferroviario. Altre 30 unità saranno inserite nei settori turismo, ristorazione e commercio, nei prossimi 18-24 mesi; a questi si aggiungono poi le esigenze dei settori meccanica, edilizia, manutenzione del territorio, grande distribuzione organizzata e sociale».
«Ci muoviamo nell’ambito di un contesto di mercato evidentemente nuovo – aggiunge l’assessore – e che vede, soprattutto in virtù delle innovazioni tecnologiche e di processo introdotte, numerosi fattori di cambiamento in atto. Si tratta di fattori che inevitabilmente impattano su competenze, persone, professionalità e di cui le politiche del lavoro dovranno tenere massimo conto, anche integrando diversi strumenti di sviluppo quali formazione, incentivi alle imprese, work experience, forme di conoscenza e incontro tra aziende e persone in cerca di lavoro. Visto il lavoro svolto, l’intenzione del Comune della Spezia è quella di creare, nell’ufficio Politiche comunitarie, un osservatorio stabile dei fabbisogni formativi, un punto di riferimento per le aziende e le associazioni del territorio e di estendere il lavoro anche ad altri Comuni».
Il Piano formativo a supporto dello sviluppo territoriale, elaborato nell’ambito del Laboratorio per lo Sviluppo economico-Tavolo Formazione, sarà incentrato sui settori chiave per lo sviluppo economico del territorio: nautica, turismo e traffico merci, che mostrano dati e trend di crescita incoraggianti, con nuove opportunità di inserimento. Non saranno comunque tralasciati i settori tradizionali dell’area, quali la meccanica.
Per quanto riguarda la nautica, che nel 2017 registra una crescita del 18% del fatturato complessivo italiano rispetto al 2016 (fonte Cna), a livello provinciale il settore si posiziona al quarto posto per “peso” dell’economia del mare sul totale dell’economia provinciale (dati 2016 Unioncamere).
Le richieste di figure di alta specializzazione in questo settore in Italia superano oggi le 200 unità. Si tratta di ingegneri, manager, capi barca, responsabili di bordo e dell’impiantistica, per contratti a tempo determinato e stage ma anche per assunzioni a tempo indeterminato. Sul territorio spezzino sono 40 gli inserimenti previsti per il prossimo biennio.
Il settore turistico mostra una crescita sia a livello regionale (+3,1 % nel 2017), sia locale. In provincia della Spezia si è registrato nel 2017 un + 6,22% di presenze rispetto all’anno precedente, con 911.727 arrivi (+ 6,59% rispetto al 2016). Le figure richieste, circa 15 inserimenti, riguarderanno i servizi turistici, di alloggio e ristorazione.
Il settore logistico-portuale, a livello regionale mostra un incremento significativo dei traffici (+9,5% nel 2017). Nel 2017 alla Spezia +15,8% delle movimentazioni rispetto al 2016. Il traffico complessivo registrato nel 2017 nel porto della Spezia è di 15,98 mil. di tonnellate di merci con un incremento del 12,6% sul 2016. Movimentati 1.473.571 teu registrando un +15,8% rispetto all’anno precedente (Fonte AdSP mar Ligure Orientale). A fronte di tale incremento gli inserimenti previsti riguarderanno 25/30 unità.
Il Piano, messo a punto dall’assessorato allo Sviluppo economico, Formazione professionale, Università e Ricerca e Politiche comunitarie, con la collaborazione delle associazioni di categoria, le sigle sindacali locali e Alfa, Agenzia Regionale per il lavoro la formazione e accreditamento, prevede dunque di attivare progetti settoriali che guardino alle nuove esigenze del mercato, oltre all’attivazione di corsi mirati alla creazione di figure trasversali a più settori, con competenze manageriali e gestionali, e di azioni sperimentali che vedano come beneficiari i disoccupati, offrendo loro una combinazione di più strumenti di sostegno: dalla formazione in azienda e l’accompagnamento al lavoro, a strumenti di conciliazione e sostegno all’avvio di attività imprenditoriali.
«Il piano presentato oggi – commenta l’assessore alla Formazione di Regione Liguria Ilaria Cavo – è frutto di un grande lavoro del Comune della Spezia e delle categorie produttive: un’operazione di raccolta dei fabbisogni formativi del territorio che mira ad abbinare percorsi formativi ed esigenze del mercato del lavoro, esattamente in linea con l’impostazione che questa giunta regionale ha dato alla Formazione professionale. Il piano individua settori prioritari (nautica, turismo, portualità) e indica, per ogni figura professionale, il numero delle persone che è necessario formare. Si tratta di numeri preziosi di cui terremo conto: attiveremo, da subito, un tavolo tecnico per capire quali figure trovano già una risposta formativa dagli strumenti che Regione ha avviato o sta per avviare (per esempio bandi settoriali, legati alla cultura, alla blue economy, al turismo, oppure il meccanismo della formazione a sportello e della formazione continua). Oppure, per esempio, dal prossimo piano giovani, in attuazione per gli under 29 e che darà parziali risposte al territorio spezzino. Le esigenze formative che non troveranno risposta negli strumenti già avviati e pianificati troveranno sostegno in un bando di formazione territoriale, che terrà conto non solo delle esigenze portate dal comune della Spezia, ma anche delle esigenze degli altri Comuni. Il prossimo passaggio sarà una riunione tecnica con tutti i Comuni della provincia, per implementare ulteriormente il piano territoriale. Una volta potenziato, verrà avviato, a livello tecnico, il confronto con gli uffici (e con l’ente strumentale Alfa) in modo che tutte le richieste vengano soddisfatte. Il lavoro prodotto dal territorio spezzino deve diventare un modello da esportare e uno stimolo per la altre province: anche loro, in scia, potranno presentare esigenze da soddisfare con il meccanismo dei bandi territoriali».