«Abbiamo avuto una conferma: il vecchio regolamento regionale sul gioco, attualmente sospeso, non entrerà in vigore se non prima di aver subito delle modifiche». È quanto dice ad Agipronews Lorenzo Verona, responsabile per le questioni territoriali e vicepresidente dell’associazione Astro, che ha partecipato al tavolo di lavoro istituito dalla Regione Liguria insieme a Raffaele Fasuolo, consigliere ligure di Astro.
«Il confronto è stato molto aperto, si è discusso dei principi generali su cui si dovrà fondare il nuovo regolamento regionale: di certo il nuovo testo rispetterà l’accordo sul riordino tra Stato ed enti locali, un orientamento che denota la responsabilità politica della Giunta regionale − dice ancora Verona − Si terrà conto di tutti gli interessi in campo: la salute pubblica, la riduzione dell’offerta giochi, ma anche la tutela dell’industria del gioco lecito, con particolare attenzione alla forza lavoro. Si lavorerà per contemperare queste diverse esigenze».
Verona spiega che la giunta ha già un’idea della strada da intraprendere e che terrà conto delle proposte che arriveranno dai partecipanti al tavolo: «Come associazione siamo già pronti a presentare in Liguria i principi su cui abbiamo da sempre lavorato, come la formazione e l’informazione nei punti gioco e la tutela degli investimenti in essere. Siamo aperti anche a un nuovo regolamento che vieti nuove aperture e installazioni, tenendo però conto che in Regione una riduzione è già prevista e porterà le slot da 10mila a 7mila. Se altri tagli verranno ritenuti necessari, chiediamo che si vada verso un taglio orizzontale dell’offerta che non punti il dito solo verso gli apparecchi». Il prossimo appuntamento deve ancora essere calendarizzato, ma visto anche il periodo di festività in arrivo, non dovrebbe essere prima di gennaio 2018.
La Liguria è stata in ordine di tempo la prima regione italiana ad arrivare al “redde rationem” sulla riduzione di slot e punti di gioco. L’attuale legge regionale, riferisce Agipronews, fatta approvare il 30 aprile 2012 dalla giunta presieduta da Burlando, prevedeva che dal 30 aprile 2017 tutti i gli apparecchi di gioco posti in locali a meno di 300 metri da uno dei punti sensibili (istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, ecc.) fossero considerati fuorilegge. Fatta una sommaria mappatura del territorio, il taglio riguardava la quasi totalità delle autorizzazioni.
Con l’avvicinarsi della scadenza, è cresciuta la pressione delle rappresentanze delle imprese di gioco e degli esercenti, sul piede di guerra per le ricadute occupazionali che l’applicazione della legge avrebbe determinato. Secondo il centro studi di Astro (associazione di gestori slot), il 90% di 2.595 esercizi generalisti (bar e tabacchi) avrebbe dovuto rinunciare alle entrate degli apparecchi da gioco (sui quali in totale sono stati spesi 224 milioni nel 2016); il 90% delle 110 sale, che contano tra i 4 e i 7 dipendenti, avrebbe dovuto chiudere, così come il 100% delle aziende di gestione proprietarie di apparecchi da gioco che operano in Liguria. In totale, i posti di lavoro a rischio sarebbero stati circa 3000.
Il governatore della Liguria Giovanni Toti e l’assessore per lo Sviluppo economico Edoardo Rixi si sono mostrati favorevoli a prorogare di un anno la scadenza della legge, ciò che è avvenuto il 1° aprile scorso dopo un serrato dibattito politico con le opposizioni. Ora, l’obiettivo della giunta regionale è arrivare a una nuova legge prima del termine della proroga. Per questo motivo sono stati istituiti due tavoli, presieduti rispettivamente dall’assessore alla Sanità Sonia Viale e dall’assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi. Il proposito della giunta, come ha confermato Toti ad Agipronews, è portare il nuovo disegno di legge in consiglio regionale a febbraio 2018.