A Genova a maggio sono state 145 le segnalazioni di perdite d’acqua segnalate e su cui c’è stato un intervento di Ireti (la società gestore, vedi box in fondo). Più a Levante (84) che a Ponente (61). Queste segnalazioni riguardano perdite d’acqua – bocchetta e perdite d’acqua stradale, cioè problemi che di norma obbligano a realizzare degli scavi per eliminare la perdita (i cosiddetti codici 14/15). Ci sono anche perdite occulte che sono state trovate dopo l’ispezione della rete: nel 2017 sono state 33 su 96,01 km di rete in ghisa grigia.
È quanto emerge dal report di Ireti sugli acquedotti genovesi per il maggio 2017. L’aggiornamento sarà fatto ogni mese.
Proprio a maggio il controllo della rete in ghisa grigia si è concentrato nel nuovo distretto in attivazione ad Albaro: 9 le perdite occulte da rete su 15,15 km controllati. I distretti attivi a Genova sinora sono 6: Leamara inferiore (10 km, settemila abitanti serviti), Leamara superiore (2 km, mille abitanti serviti), Sestri (16 km, quasi 20 mila abitanti serviti), Pegli 2 (3,5 km), Pegli 3 (9 km) e Begato (5 km).
Distretto significa avere misurazioni in continuo di portate e pressioni, centraline di trasmissioni dei dati. Su Leamara inferiore è presente anche una valvola di regolazione e riduzione della pressione.
Il distretto consente di monitorare l’andamento delle portate e intervenire per ridurre perdite e far risparmiare i consumi, com’è accaduto a Sestri, il distretto più grande: la portata media giornaliera è stata di 43,87 litri al secondo, il massimo consumo è stato di 67,46 l/s e il minimo notturno è sceso a 27,37 l/s.
Inoltre su 60 interventi di fughe d’acqua segnalate da terzi, “solo” 31 erano realmente a carico del gestore.
L’annus horribilis degli interventi sui tubi è stato il 2012: 2.766, l’anno successivo si è scesi a 1787, a 1968 nel 2014, a 1444 nel 2015. L’anno scorso erano stati 1925 nel 2016, 733 quelli segnalati sinora. Un totale di 15.005 in sette anni.
Se si considerano anche altri interventi, il totale a Genova negli ultimi sette anni è stato di 45.254.
Le condotte di grande diametro (diametro maggiore di 300 mm, prevalentemente in ghisa grigia) sono quelle che avevano in parte provocato quella serie di grandi perdite a Genova lo scorso anno, che risulta in effetti il peggiore per quanto riguarda il numero di interventi di riparazione: 21. Quest’anno sono stati 5 su tubi di ghisa e uno su tubo di acciaio di grande diametro a essere stati oggetto di riparazione. Negli anni passati i picchi erano stati nel 2010 (12) e nel 2013 (11).
Ireti elenca anche gli interventi di riparazione sulle condotte di piccolo diametro (inferiore ai 100 mm): 12 nel mese di maggio, 53 in questo inizio di 2017. L’anno scorso erano stati 97 e nel 2015 83.
Quanta acqua? Quanti tubi?
Nel capoluogo ligure, a maggio 2017 sono stati immessi nella rete idrica 7.194.500 metri cubi di acqua, su un volume disponibile di 35.883.000: 3,7 milioni immesso da sorgenti e prese superficiali, 2,9 da invasi e 505 mila da pozzi.
La rete genovese è lunga 1.201 km, di cui 786,6 km di tubi in ghisa (il 65,5%), mentre il resto è formato da tubi in acciaio (19,1%), materiali plastici (8,7%), fibrocemento (0,2%) e altri materiali (6,4%).
Ogni anno sono in programma cantieri per la sostituzione o nuove tratte, ecco il riassunto grafico aggiornato a maggio.
Nel 2016 sono stati realizzati 358 nuovi allacciamenti, in questo inizio di 2017 sono stati 122, il trend è in calo, dal 2010 al 2015 i numeri si sono praticamente dimezzati.
Chi gestisce il sistema
È Ireti, società per le gestioni delle reti di distribuzione energia elettrica e gas e del servizio idrico integrato del gruppo Iren, a occuparsi, dal 2016 dei servizi idrici delle province di Genova, Savona, La Spezia, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Sono 85 i Comuni liguri serviti. 2.200 i km quadrati, 4.730 i km di rete, 103 i pozzi gestiti, 637 sorgenti, 76 captazioni superficiali/prese, 30 impianti di potabilizzazione, 980 serbatoi in esercizio.