Piazza Affari regge nel “day after” e chiude in leggera flessione (Ftse Mib -0,21%, Ftse All Share -0,13%). Le altre Borse europee sembrano invece non accusare il “no” al referendum italiano: già messa in conto una sconfitta del “fronte del sì”, gli investitori avevano ridotto l’esposizione nei confronti dell’Italia. E così Francoforte guadagna l’1,64%, Parigi chiude a +1%, meno esaltante il risultato di Londra con un leggero +0,24%.
A Milano perdono terreno le banche: le vendite si concentrano soprattutto su Bpm (-7,91%) e Banco Popolare (-7,44%). Male anche Mps (-4,21%) dopo le nuove incertezze dovute al rinvio di qualche giorno sulla ricapitalizzazione decisa dal consorzio di garanzia, e UniCredit (-3,36%). Guadagna invece un punto Banca Carige.
Il cambio: l’euro, dopo aver toccato nella notte i minimi dal 2003 sul dollaro a quota 1,05, è risalito a 1,072. Per quanto riguarda invece il petrolio, procede la corsa del Wti che si porta a un passo dai 52 dollari al barile (+0,5% a 51,94 dollari).