Tutte le potenzialità di robot sottomarini come i glider, veicoli autonomi senza propulsione, vengono sfruttate nella campagna del Centro Nato per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (Cmre), Logmec (Long-term glider missions for environmental characterization) in corso nel Mar Ligure per la caratterizzazione delle caratteristiche ambientali marine.
Lo ha spiegato Karna Bryan, Programme Manager Maritime Security, nel suo intervento, dedicato all’integrazione tra sistemi autonomi marini, al Seafuture & Maritime Technologies 2016 in corso alla Spezia, in cui Cmre ha presentato gli ultimi sviluppi delle proprie ricerche nel campo della robotica marina
«Questo tipo di applicazioni, da noi sperimentate – ha detto Karna Bryan – sono già una realtà. Per i sistemi autonomi in ambito marittimo non è più questione di ‘se’ verranno utilizzati ma di ‘come’ utilizzarli in ambito operativo».
Il Cmre conduce ricerca e sperimentazione con veicoli autonomi in ambito di lotta anti-sommergibile, contromisure mine, sicurezza marittima, caratterizzazione ambientale e nello sviluppo, anche dual-use, di soluzioni ingegneristiche innovative per la sorveglianza marittima.
«Autonomia oggi – ha precisato Bryan – implica l’integrazione di sistemi integrati dotati di sensori complementari, in grado di comunicare tra loro, e processare e fondere dati in real-time. Ciò comporta una sfida: quella dell’integrazione efficace tra input provenienti da sistemi autonomi e informazioni originate da sistemi a controllo umano, e di incorporare tutto nei sistemi di comando e controllo».
Tra i compiti del Cmre vi è, non a caso, anche quello di studiare e capire come le informazioni provenienti da robot e sistemi autonomi possono essere integrate al meglio in ambito operativo e nella dottrina militare.