La Provincia di Imperia ha anticipato ieri un primo responso, ancora molto parziale, sull’indagine epidemiologica condotta sulla popolazione residente intorno alla discarica di Collette Ozotto (tra Sanremo e Taggia). Più che un responso, una valutazione espressa dal presidente della Provincia Fabio Natta dopo la riunione del tavolo tecnico: «La relazione preliminare dell’Asl e Istituto Tumori di Genova non ci ha fatto balzare sulla sedia. Non siamo nel giardino dell’Eden ma nemmeno nella Terra dei Fuochi». Su tutto il resto il presidente Natta ha preso tempo: «Settimane, forse mesi. È ancora necessario confrontare il dato con le zone omologhe prese a campione, infine correggere eventuali situazioni cosiddette “storiche” relative a persone trasferitesi da pochi anni, che possono aver sviluppato patologie mentre vivevano altrove». Nessuna spiegazione metodologica è stata per ora fornita sulla campionatura delle zone omologhe, che non sono state rivelate. «Alla fine pubblicheremo ogni risultato, sempre nel rispetto della privacy delle popolazioni soggette a monitoraggio».
Chi si aspettava un responso definitivo è rimasto deluso. Tra questi il Movimento 5 Stelle di Sanremo e il Comitato Ambiente e Salute, così come le esponenti della protesta “Mamme No Lotto 6”. «Siamo sconcertati» – il commento a caldo della consigliera M5S di Paola Arrigoni. «Dovevano pubblicare subito i dati, invece prendono tempo». Polemiche, insomma, su tanti aspetti metodologici dell’indagine. Il monitoraggio è stato avviato su pressante richiesta di associazioni e comitati formati dai residenti, per valutare se dopo 40 anni di accumulo di rifiuti urbani sulla collina esista oggi una vera situazione di rischio. Questionari (non indagini cliniche) sottoposti dall’Asl a una popolazione di circa 500 persone, a cui hanno risposto in 199. Poi l’elaborazione da parte dell’Ist del San Martino di Genova. Alla commissione prendono parte anche rappresentanti dell’Arpal, della Regione, i sindaci di Sanremo Biancheri e di Taggia Genduso, la stessa Idroedil (proprietaria delle discariche) e una rappresentante dei cittadini, uscita senza rilasciare dichiarazioni.