«La ripresa c’è, in Italia ci sono condizioni che stanno facendo tornare le famiglie a investire, abbiamo però una palla al piede: quel 25% di crediti deteriorati e in sofferenza che le banche stanno cercando di cedere». Così Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, Associazione bancaria italiana, ospite a Genova per una visita in Banca Carige.
«Lo stock complessivo dei prestiti in atto, oggi, a fronte del dicembre 2008, cioè a prima della crisi – spiega – è sui 150 miliardi in più. Non sono chiacchiere. I circa 200 miliardi di crediti deteriorati, senza che siano intervenuti aiuti di Stato di alcun genere, a differenza di quel che è successo in Germania, Francia, Olanda, Gran Bretagna, si fanno sentire. Il costo di questa crisi è gravato sulle imprese, sulle famiglie e sulle banche».
Patuelli ha anche sottolineato che cosa si attende dall’Unione Europea: «Certezza del diritto, ci sono stati aiuti per altri Paesi ma non per l’Italia, nessun regalo. Io sinora non ho ricevuto nessun atto scritto».
L’azione del governo sta aiutando la ripresa economica in atto, secondo Patuelli: «L’abolizione delle tasse sulla prima casa dà alle famiglie un grande respiro. Innanzi tutto dà certezza. Negli anni passati nemmeno gli esperti sapevano quali sarebbero state le tasse sulla casa. Oggi è un momento magico: vengono abolite le tasse sulla prima casa, i prezzi degli immobili sono molto calati dopo sette anni di crisi, i tassi di interesse sono i più bassi della storia della Repubblica, e se si rimette in moto l’immobiliare, l’edilizia può uscire dalla grande crisi che ha vissuto».
Patuelli coglie anche l’occasione per parlare di sviluppo in Liguria: «Quando vengo a Genova – dice – vedendo il porto penso al raddoppio del canale di Suez e alle potenzialità del sistema portuale italiano. Il mondo è cambiato, si velocizza l’itinerario verso l’Europa, è cambiata la geografia non sono lancette indietro ma avanti e Suez favorisce altre rotte, economie di tempi e di trasporto».