È una Liguria innovativa e scientifica quella che emerge dall’ultima analisi del Sole 24 Ore, che costruisce un interessante panorama dell’high tech italiano. Dall’indagine, basata sui dati Istat (gli ultimi a disposizione sono del 2012), emerge un quadro nel complesso positivo, segno che qualcosa nel Paese (e nella nostra regione) si muove, e che soprattutto descrive nuove realtà imprenditoriali innovative in evoluzione e da monitorare.
La Liguria “innovativa”: oltre 25 mila imprese attive
La fotografia ligure ritrae più di 1.800 realtà imprenditoriali nate nei settori ad alta intensità di conoscenza, sulle oltre 25.400 già attive nella regione (in Italia le nuove nate sono poco più di 77 mila sulle 916 mila attive). Il tasso di sopravvivenza di queste imprese è pari a quello medio italiano, il 62,6%, il che significa che ben oltre la metà di loro trova un terreno fertile per realizzare il proprio business. Ma si contano anche 944 imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto o di processo, sulle oltre 54.700 in Italia: ai primi posti Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, con valori compresi tra le 5 mila e le 14 mila imprese.
Quanto si spende per innovare
La spesa media regionale per innovazione delle imprese è tra le più alte d’Italia: in Liguria si parla di 3,8 mila euro annuali per addetto (considerando le imprese totali della regione), contro una media italiana di 3,4 mila euro. Fanno meglio solo Piemonte (4,9 mila euro), Friuli (4 mila) e Lombardia (3,9 mila). Nell’insieme, le imprese liguri hanno speso poco più di 581 milioni di euro all’anno per le attività innovative. Confrontando i vari dati sulla spesa in Ricerca e sviluppo in rapporto al Pil, in Liguria l’incidenza della spesa totale è dell’1,4% (in Italia è l’1,3%). Nello specifico, la spesa pubblica in R&S incide per lo 0,6% sul Pil (in Italia per lo 0,5%) mentre quelle delle imprese e del settore privato (che comprende no profit e istituzioni private) incidono entrambe per lo 0,8% (contro lo 0,7% della media italiana).
I “cervelloni” liguri
La Liguria nel 2012 ha sfornato 2.013 laureati in materie scientifiche e tecnologiche (di cui 832 donne), pari a 15 ogni mille abitanti tra i 20 e i 29 anni (contro i 13 della media italiana). Gli addetti liguri nel settore della ricerca e sviluppo sono 4,7 ogni mille abitanti: un valore, superiore a quello medio italiano (pari a 4), che piazza la nostra regione all’ottavo posto in classifica. Si tratta di 3.380 persone che lavorano nelle imprese, 2.563 nell’Università, 1.309 impiegate nella pubblica amministrazione e 138 nelle istituzioni private e nelle no profit. In particolare, i ricercatori liguri occupati nelle imprese sono 1.474, lo 0,3% del totale degli addetti (poco più di 443 mila).
I settori manifatturieri ad alta tecnologia ed elevata conoscenza impiegano 21 mila i liguri (di cui 6 mila donne): si tratta del 3,4% del totale degli occupati della regione, percentuale in linea con la media italiana (dati 2013). La Liguria si posiziona così nona nella classifica nazionale: sul totale dei 755 mila impiegati italiani nei settori ad alta specializzazione, la maggior parte lavorano in Lombardia (212 mila), seguiti da quelli impiegati in Lazio (136 mila) e Piemonte (66 mila).