Sarà il raggruppamento temporaneo d’imprese Doppelmayr Italia srl di Bolzano (mandataria) e Collini spa di Trento (mandante) a realizzare la progettazione ed esecuzione dei lavori per la funivia tra la Stazione Marittima e Forte Begato a Genova.
Lo si legge in una determinazione dirigenziale firmata dal dirigente della direzione progettazione Giuseppe Cardona.
L’importo contrattuale è di 33.787.433,77 di cui 1.774.278,77 a corpo per rilievi, accertamenti, prove ed indagini, bonifica bellica, completamento della progettazione di fattibilità tecnico ed economica, della progettazione definitiva/esecutiva, nonché del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione; 31.183.155,00 per i lavori;
830.000 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, il tutto oltre iva al 10% per i lavori pari a euro 3.201.315,50 e oltre iva al 22% per le somme inerenti le attività di progettazione, rilievo e accertamenti e indagini pari a euro 390.341,33, per un importo totale iva di Euro 3.591.656,83 e quindi per una spesa complessiva di euro 37.379.090,60.
Italia Nostra ha diffuso una nota di massima contrarietà: “Si tratterebbe di un’opera invadente, costosa, ambientalmente e paesaggisticamente impattante, di cui non se ne sente affatto la necessità. I piloni alti oltre 60 metri, passerebbero sopra il martoriato quartiere del Lagaccio, con pericolo per la cittadinanza. Il paesaggio verrebbe sfregiato da un impianto decisamente incongruo. La previsione di spesa per la sola costruzione è già aumentata a 33,8 milioni di euro. È indispensabile vedere preliminarmente l’analisi dei costi e dei benefici. Dubitiamo che la futura funivia possa essere economicamente sostenibile.
Infatti, oltre alla costruzione dell’opera vanno attentamente valutati i costi di esercizio e
manutenzione. Viviamo un tempo in cui gli impianti sciistici sono in grandissima sofferenza, nonostante abbiano flussi di passeggeri che a Genova non potremo mai neppure immaginare. Se il Comune intende far conoscere i forti, può valorizzare la già esistente cremagliera di Granarolo e la funicolare Zecca – Righi, che portano in quota turisti ed escursionisti. In particolare la cremagliera di Granarolo ha un tracciato quasi sovrapponibile a quello della funivia che si vorrebbe costruire. Denunciamo, inoltre, l’utilizzo dei fondi del Pnrr che erano destinati alla riqualificazione dei forti. In tal modo il Comune dilapida in un opera inutile e dannosa per la città, quasi la metà dei danari che sarebbero dovuti essere impiegati per conservare il sistema dei forti genovesi. Infatti, Italia Nostra è da anni impegnata per far conoscere, proteggere e valorizzare le fortificazioni genovesi, in città e nel mondo, lottando per far presentare la candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il Pnrr è un’occasione imperdibile per la transizione energetica, i fondi devono essere destinati esclusivamente ad opere ed interventi che permettano di salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, innovando, riducendo gli sprechi e puntando ad un’impronta ecologia azzerata. Italia Nostra, chiede che, prima di assumere impegni, sia attivato un ampio dibattito cittadino”.