Genova getta le basi per diventare una città più a misura di anziani, senior attivi che si vogliono muovere in totale autonomia nel contesto cittadino e che possono fruire di servizi di trasporto pubblico più accessibili. Per farlo, Ospedali Galliera, Amt e Cieli (Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i Trasporti e le Infrastrutture dell’Università di Genova) uniscono le forze e mettono a fattor comune competenze e mezzi. Il progetto si chiama Silver Bus e punta a far divenire il capoluogo ligure la città pilota di un’iniziativa dedicata alla popolazione over 65 e alla sua fruizione del mezzo pubblico. Un progetto ambizioso, con obiettivi che si rivolgono non solo alla città ma anche, in un contesto più generale, al sistema Paese.
A Genova le basi per partire ci sono tutte: una percentuale significativa di anziani, due centri di eccellenza scientifici quali il dipartimento di Geriatria dell’Ospedale Galliera e il Cieli, che da tempo lavorano sul tema della terza età, una società di trasporto pubblico, Amt, desiderosa di identificare e soddisfare le esigenze di una fascia importante della popolazione cittadina.
Proprio gli studi realizzati dal Cieli e i dati in possesso del Galliera sono la base di partenza del progetto. Dalle ricerche e dagli studi in materia emerge un dato su tutti: l’aspetto fondamentale per sostenere un invecchiamento attivo è mantenere le persone anziane in movimento, così da garantire non solo benessere fisico ma anche psicologico, creando un contesto che favorisca massimamente le relazioni sociali e la fruizione culturale. Agevolare la mobilità degli anziani e favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici per le esigenze quotidiane risultano essere aspetti facilitanti per incoraggiare la vita sociale, prevenire la fragilità dell’anziano e migliorare la sicurezza.
Il progetto
Il progetto Silver Bus si pone come obiettivo quello di capire quali sono le specifiche esigenze di mobilità che possono avere i cittadini over 65 in termini di servizi necessari e di modalità di trasporto. Ma vuole anche intervenire sperimentalmente, anche attingendo a fondi europei, sul sistema di trasporto pubblico della città anche per trarne indicazioni di carattere generale.
«Un percorso, non un progetto una tantum – spiega Marco Beltrami, amministratore unico Amt – su come la mobilità pubblica può favorire l’invecchiamento attivo e come possa essere modificata in termini di servizi e di mezzi».
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Uno dei primi passi sarà il coinvolgimento di utenti over 65 per alcune attività di prova sul campo. Nelle prossime settimane verrà individuato un gruppo campione, una Silver Class, che testerà i nuovi mezzi acquistati da Amt per suggerire migliorie agli allestimenti interni in ottica terza età e proverà in anteprima la nuova app di Amt, in fase di upgrade, per far sì che la tecnologia sia facilmente accessibile da tutti. In parallelo, verrà diffuso un ampio questionario destinato a raccogliere precise informazioni sul rapporto tra trasporto pubblico locale e over 65. Un progetto quindi che offre alla città di Genova l’opportunità di valorizzare una sua caratteristica e le sue eccellenze per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e suggerire percorsi di sviluppo sostenibile di più ampia portata.
Genova e gli anziani
I dati Istat più aggiornati indicano che in Regione Liguria ben il 28,4% dei residenti è composto da ultra 65enni e il 9,5% da soggetti ultra 80enni. L’Indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra popolazione anziana di età maggiore ai 65 anni e la popolazione giovanile composta dai soggetti di età compresa tra 0 e 14 anni, in Liguria è 252, ben superiore alla media nazionale italiana (168) e il doppio di quella europea (127).
Per un soggetto di 65 anni l’aspettativa di vita in Liguria è di 19 anni per gli uomini e di circa 23 anni per le donne. Con l’avanzare dell’età aumenta significativamente la percentuale delle donne: se nella decade 70-79 anni le donne rappresentano il 55% della popolazione, oltre gli 80 anni sono il 62% della popolazione e oltre i 90 anni circa il 75% della popolazione è composta da donne.
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Una recente indagine condotta dal Galliera su 542 soggetti ultra 65enni residenti nell’area metropolitana della città di Genova ha dimostrato che il 15% dei soggetti anziani può essere definito “fragile”, il 33% è “a rischio di fragilità”, mentre il 52% degli anziani può considerarsi “attivo e in salute”. I fattori indipendenti che sono risultati associati significativamente alla condizione di fragilità fisica-cognitiva-psico-sociale sono la incapacità a svolgere le attività basali e strumentali della vita quotidiana, la scarsa attività fisica, un basso livello economico e uno stile di vita che riduce la fruizione culturale e le relazioni sociali. Conclusioni dello studio sono che adottare strategie che favoriscano le relazioni sociali e la fruizione culturale, per esempio favorendo la mobilità cittadina, può rappresentare un nuovo target per interventi multimodali di prevenzione della fragilità dell’anziano.
La mobilità degli anziani a Genova
Dato il contesto demografico di riferimento, Genova rappresenta la città ideale per sperimentare nuove soluzioni di mobilità. Da un’analisi sulla mobilità degli over 65 residenti nel Capoluogo ligure condotta dall’Università di Genova (3.454 le persone intervistate), risulta che la città presenta anziani molto mobili (effettuano mediamente 3,5 spostamenti nel giorno medio feriale), che si spostano prevalentemente per motivi di gestione familiare e che hanno un forte attaccamento alla patente di guida (il 61% degli over 65 detiene la patente e guardando al segmento over 80 oltre il 40% è ancora in possesso di patente). La patente rappresenta tuttavia più una certezza rispetto a eventi saltuari che una vera opzione per gli spostamenti giornalieri: pur mantenendo la patente fino a tarda età, risulta che l’auto è il mezzo meno utilizzato per gli spostamenti, mentre domina lo spostamento pedonale seguito a distanza dal trasporto collettivo e in ultima posizione si colloca l’auto.
Nella rilevanza assegnata agli elementi che caratterizzano lo spostamento la graduatoria vede al primo posto il comfort, seguito dal costo e solo in ultima posizione si colloca l’importanza assegnata al tempo di spostamento. La popolazione degli over 65 giudica molto negativamente le condizioni della mobilità pedonale (manutenzione, pulizia, stato di strade, marciapiedi, scalinate…) che è comunque il modo di spostamento più usato. Meno severo è il giudizio sul trasporto pubblico locale. I giudizi peggiori riguardano gli aspetti del comfort (comfort a bordo, salita, discesa), la frequenza e i tempi di attesa (anche a causa dello scarso comfort in fermata che rende più faticosa l’attesa particolarmente per gli anziani).
Interessante è risultata la propensione a ridurre l’uso di auto e aumentare la mobilità pedonale e collettiva che sarebbe opportuno cogliere. Dal punto di vista della tecnologia, siamo probabilmente di fronte alla prima generazione di anziani tecnologici. Oltre il 34% degli over 65 utilizza applicazioni tecnologiche per i propri spostamenti ed è interessante sottolineare che quasi il 60% di chi non usa applicazioni tecnologiche non le usa per difficoltà e non per mancanza di utilità percepita. Nel quadro analizzato il segmento complessivamente più fragile è risultato quello delle casalinghe (in particolare rispetto all’uso della tecnologia, alle difficoltà in casi di trasbordi, all’abbandono precoce della patente).