Il comitato direttivo del Cap di via Albertazzi a Genova ribadisce che la sua sede è aperta a tutti ma chiede alla Lega, per motivi di ordine pubblico, di cercarsene un’altra per il suo convegno di domenica prossima sul lavoro, e il partito di Salvini risponde di essere pronto a rispettare ogni decisione di ordine pubblico, ma di voler conoscere nel merito le motivazioni.
In questi termini stava fino a ieri notte la vicenda del convegno della Lega al circolo di via Albertazzi, che si trova in area di concessione portuale ma, essendo considerato da parte della sinistra luogo simbolo “della tradizione antifascista della città”, pare non sia aperto a tutti. Sembra quindi che il Carroccio sia rassegnato a cambiare sede, anche se, almeno ufficialmente, l’ultima parola non è stata detta, e novità sono sempre possibili.
“In merito ai tanti messaggi di dissenso e ai meno di solidarietà che abbiamo ricevuto – si legge in una nota del comitato direttivo del Cap – dichiariamo la nostra disponibilità a discuterne con tutti coloro che saranno disponibili nella nostra sede, che come è noto è da tempo aperta a tante iniziative. In oggi, prendendo atto che esiste la possibilità che domenica 30 aprile la città debba fare i conti con qualche problema di ordine pubblico, il comitato direttivo, confermando con convinzione la validità della scelta di rispondere positivamente alla richiesta della Lega, chiede alla stessa di rinunciare a tenere il suo convegno sul lavoro nella nostra sede. Ci sono scelte delicate della quali nella nostra storia ci siamo sempre assunti la responsabilità e intendiamo continuare così. Non è assolutamente pensabile e accettabile che una iniziativa nella nostra sede si possa tenere al centro di un recinto di forze dell’ordine, con il pericolo che qualcuno con l’obiettivo di impedirne lo svolgimento causi tensione ed eventualmente scontri con le stesse”.
In un comunicato diffuso in tarda serata dal Carroccio ligure si dichiara: “La Lega Nord Liguria è pronta, come sempre, per il bene della città e nel rispetto delle regole, a seguire ogni indicazione di ordine pubblico che ci sarà data da Prefettura e Questura. Rimaniamo, tuttavia, in attesa di conoscere nel merito le motivazioni che dovrebbero portarci a non svolgere un convegno sul lavoro nel Circolo dell’autorità portuale a cui sono annunciati come relatori esponenti dell’autorità portuale stessa, un eurodeputato di questo collegio, il presidente e l’assessore dello Sviluppo economico della Regione Liguria, tutte persone con cui sindacati, forze sociali e lavoratori portuali dialogano costantemente e fortemente impegnate nel rilancio dello scalo ligure e del superamento della riforma Fornero”.