La tv francese boccia Sncf e promuove l’italiano Thello: è più economico, meno affollato e c’è perfino il bar, con un addetto pronto a servire uno spuntino ai viaggiatori.
È un vero e proprio spot inatteso quello andato in onda domenica in prima serata sul canale generalista francese “M6”, nella rubrica di reportage economici e sociali “Capital”. A beneficiare dell’inedita vetrina è il treno internazionale “Thello”, un’azienda ormai controllata al 100 per cento da Trenitalia che offre tratte transfrontaliere fra i due paesi (Milano-Marsiglia attraversando la Liguria e il notturno Venezia-Parigi). La troupe di M6 ha dedicato al servizio ferroviario un lungo focus, analizzando principalmente le difficoltà dell’operatore Sncf, finito nel mirino del presidente della Regione Paca, il nizzardo Christian Estrosi.
Thello è l’unico operatore a capitale estero ad aver messo il piede in quello che può diventare un importante mercato per le liberalizzazioni ferroviarie. «Fanno il nuovo con il vecchio – spiegano i giornalisti di M6, riferendosi al “revamp” delle carrozze italiane – ma all’interno tutto è rinnovato, dal pavimento al soffitto». Nulla a che vedere con i treni regionali francesi, più recenti ma anche più costosi. «Il treno va fino a Milano ma effettua molte fermate, per cui a bordo si trovano passeggeri che hanno cambiato parrocchia» rispetto ad Sncf. Motivo? Prezzi più bassi e meno affollamento rispetto alle sovraccariche carrozze del concorrente, molto spesso alle prese con ritardi e soppressioni.
Un segreto nascosto nelle pieghe della contrattazione sindacale: quando il treno è fermo in stazione il controllore di Thello indossa la pettorina fluorescente e si trasforma in meccanico, esempio concreto dell’italica arte di arrangiarsi. Sempre il ferroviere italiano «effettua ogni anno in media turni per 217 giornate lavorative contro le 200 di quello francese». Effetto anche dei «privilegi» dei ferrovieri transalpini che, se la sera che precede il turno di riposo timbrano il cartellino cinque minuti dopo le 19, ottengono un giorno libero supplementare.
Resta da capire se, dopo l’uscita di Transdev dalla ormai ex joint venture italo-francese, Thello sia riuscita a invertire la tendenza contenendo anche le perdite. Ma questo non è forse l’obiettivo principale di Trenitalia, a cui preme in prima istanza mantenere aperte le tracce per garantirsi la proiezione verso l’estero. Ed è per questo che l’esempio virtuoso di Thello resta limitato a tre corse giornaliere per ogni senso di marcia: il treno dei pendolari frontalieri senza trasbordo a Ventimiglia è una realtà, ma la posta in gioco è un “risiko ferroviario” che va ben oltre le loro pur legittime aspirazioni.