«L’ospedale San Martino-Ist deve attivarsi affinché nel 2015 si riapra l’attività dei trapianti di fegato». Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Liguria Claudio Montaldo nella due giorni dedicata ai trapianti che si è svolta al centro di biotecnologie avanzate di Genova e che ha visto la partecipazione dei maggiori esperti mondiali riuniti a Genova. «In un momento di profonda trasformazione della rete nazionale trapianti – dice Montaldo – dopo il recente passaggio dei programmi di trapianto nazionali dai 3 centri interregionali al centro nazionale trapianti operativo, la riunione tecnico scientifica è stata l’occasione non solo per fare il punto sulla nuova situazione organizzativa, ma anche per ribadire e rilanciare il contributo scientifico e operativo che la Liguria, all’interno del nuovo modello organizzativo, può garantire». Quest’anno in Liguria sarà raggiunta la cifra di 70 trapianti di rene, un picco che supera la media degli anni scorsi, che oscillava tra i 50 e i 60: «La gestione è più semplice e meno costosa rispetto a prima – sottolinea Montaldo, che rilancia – e con il 2015 la direzione sanitaria del San Martino Ist dovrà riattivare i trapianti di fegato, evitando ai cittadini liguri il disagio di ricorrere a strutture extraregionali, valorizzando tutte le potenzialità presenti nella nostra regione, riqualificando in questo modo il ruolo del San Martino-Ist».
Più donatori e più trapianti. I dati aggiornati al 31 ottobre 2014, se verranno confermati a fine anno, saranno i più alti dal 1972 a oggi, anno di inizio di attività del NITp (Nord Italia Transplant), l’associazione degli operatori sanitari impegnati nelle attività di prelievo e trapianto di organi e tessuti in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Provincia Autonoma di Trento. 418 donatori rispetto ai 362 dello stesso periodo del 2013, 1.132 trapianti contro i 1.012 dello scorso anno: 25,8 donatori per milione di abitanti.
Nei centri afferenti al NITp, dal 1972 sono stati utilizzati 10.151 donatori, ed effettuati 16.967 trapianti di rene, 4.764 di cuore, 7.615 di fegato, 755 di pancreas, 1.093 di polmone e 10 di intestino.
Dalla riunione del NITp sono arrivate alcune proposte per uniformare maggiormente i criteri di assegnazione degli organi, vista anche della riorganizzazione della rete: troppe ancora le differenze tra le varie aree geografiche, considerando l’evoluzione della popolazione (in particolare considerando il notevole aumento dell’età dei potenziali donatori). Un altro problema segnalato dagli operatori è la lentezza dei percorsi organizzativi di accesso alle liste d’attesa per il trapianto e le metodologie per il superamento delle barriere immunologiche al trapianto stesso: anche in questo caso occorre una maggiore uniformità e rendere più veloce l’ingresso in lista, visto che oggi occorrono un paio di mesi prima che vengano concluse tutte le procedure di analisi e controllo. Tra i temi affrontati anche quello della donazione e del trapianto nelle diverse culture, per un approccio rispettoso nei confronti dei tanti stranieri che vivono in Italia.