Soluzione innovativa di deconsolidamento strutturale e definitivo dell’attuale portafoglio di sofferenze, rafforzamento patrimoniale finalizzato al rilancio della banca e alla sua focalizzazione sul core business, presidio del rischio e della qualità dell’attivo mediante costituzione di una npl unit, pieno rispetto e accelerazione nel raggiungimento dei target regolamentari, rafforzamento della disciplina di gestione dei costi: è quanto prevede l’aggiornamento del piano strategico 2016 – 2020 di Banca Carige, approvato oggi all’unanimità dal consiglio di amministrazione.
I principali target 2020 sono: ricavi a 756 milioni (cagr +5,3%), costi operativi a 477 milioni (cagr -4,0%), cost income al 59,8%, incidenza del credito deteriorato lordo sugli impieghi 13,1%, costo del rischio a 48 bps, return on equity al 7,4%, common equity tier 1 ratio 14,1%.
Sono state riviste le priorità strategiche per il prossimo quadriennio a partire dagli obiettivi del Piano approvato lo scorso 29 giugno 2016. L’aggiornamento mira al raggiungimento di: 1) deconsolidamento del ramo d’azienda comprensivo del portafoglio sofferenze mediante scissione a favore di un veicolo di gestione che preserverà in capo agli azionisti della banca i benefici derivanti dalla ottimizzazione del recupero dei crediti trasferiti; contestualmente, sulla base delle ipotesi connesse alla evoluzione delle esposizioni creditizie, verrà adeguato il livello di copertura delle altre categorie di credito deteriorato, anche considerando le indicazioni della Bce. 2) Rafforzamento patrimoniale della banca mediante aumento di capitale fino a 450 milioni di euro, eventualmente accompagnato da un’azione di lme – liability management exercise. 3) Miglioramento della struttura finanziaria del bilancio con benefici sul costo della raccolta e del rischio. 4) Rafforzamento del presidio del rischio e della qualità dell’attivo mediante la costituzione di una nuova unità organizzativa dedicata alla gestione delle categorie di npl – non performing loans non trasferite al veicolo, ai fini del contenimento del deterioramento dei crediti in bonis e dell’incremento della cura del credito deteriorato. 5) Rinnovata focalizzazione sul core business di banca commerciale che, continuando ad avere la tradizionale connotazione geografica, proporrà un nuovo modello di servizio basato su una maggiore specializzazione dei ruoli commerciali e su una rinnovata offerta digitale per la quale sono previsti significativi investimenti. 6) Miglioramento dell’efficienza operativa che razionalizza la rete territoriale prevedendo, attraverso la chiusura di ulteriori 90 filiali, il raggiungimento di un network inferiore a 500 sportelli con allineamento alla media di mercato in termini di intermediato e numero di addetti per filiale. Tale iniziativa, unitamente all’esternalizzazione già prevista di alcune attività di back office e alla semplificazione delle strutture organizzative centrali, consentirà la riduzione di ulteriori 155 risorse. Completa il quadro degli interventi la valorizzazione del marchio Banca Cesare Ponti, anche attraverso l’incorporazione nella capogruppo, ai fini di una maggiore focalizzazione sul segmento private, sfruttando le sinergie con la rete commerciale di gruppo. Il quadro complessivo degli interventi consente il raggiungimento dei target npl assegnati dalla Bce, con largo anticipo rispetto alla tempistica prevista. Il piano si basa su assunzioni macroeconomiche conservative che stimano una crescita contenuta (pil italiano +0,9% nel 2020) e il persistere di un contesto di bassi tassi di interesse (Euribor 3 mesi negativo fino al 2019 e 0,7% nel 2020).
Il piano prevede una sostanziale stabilità dei volumi con impieghi netti a 18,1 miliardi al 2020 (cagr 2016-2020 +0,3%) e raccolta diretta a 20,0 miliardi (cagr +0,5%) con un ritorno alla redditività perseguito attraverso un migliore contributo dei proventi da margine di interesse (cagr +6,9%) e da commissioni nette (cagr +6,9%). Proseguirà la riduzione dei costi operativi (cagr -4,0%) e le rinnovate politiche di gestione del credito comporteranno una diminuzione del costo del rischio, stimato in circa 48 bps al 2020; il risultato obiettivo al 2020 è stimato in circa 170 milioni di euro con un roe pari al 7,4%.