Un risultato molto buono questa stagione estiva per gli agriturismi secondo Agriturist Liguria, la più antica organizzazione italiana degli agriturismi, commentando i dati elaborati con Confagricoltura Liguria.
«Siamo di fronte a un risultato molto buono – afferma Alessandra Cambiaso, presidente ligure di Agriturist – con un +7 % di presenze rispetto al 2015. Questo aumento premia la qualità della nostra offerta ricettiva che, ogni anno, si presenta sui ‘mercati’ in maniera sempre più attenta alle mutate esigenze di un turismo, quello agrituristico, che nel binomio territorio – prodotti agroalimentari, cerca sempre più offerte variegate e di alto profilo».
Secondo il centro studi di Confagricoltura Liguria, la clientela degli agriturismi di Agriturist in Liguria è sempre più “europea”, con un dato su tutti: l’87 % delle presenze di luglio ed agosto è straniera. La prevalenza è quella dei paesi scandinavi, dell’Olanda e, soprattutto, della vicina Francia.
Il dato – prosegue la nota di Confagricoltura/Agriturist – rispecchia peraltro l’andamento generale della stagione registrato da Unioncamere Liguria che attesta come nel mese di luglio siano arrivati quasi 700 mila turisti (+8,5 %) con un monte di giornate di presenza di oltre 2 milioni e 600 mila con un balzo rispetto al 2015 del 4,3 %.
«Gli agriturismi liguri – aggiunge Cambiaso – non sono dissimili in termini di ‘risultati’ al resto del Paese, sempre più attrattivo, nonostante tutto, per i turisti».
Secondo le stime del Centro Studi Confagricoltura, ogni giorno che un turista straniero trascorre in Italia vale per l’agricoltura 2,48 euro e per l’industria alimentare 5,59 euro. Sulla base delle stime di utenza dei principali servizi agrituristici, compresa la vendita diretta dei prodotti, il fatturato complessivo dell’agriturismo si può quantificare in circa 1,2 miliardi di euro.
Dati impressionanti che testimoniano ancor più l’importanza del territorio e dei suoi prodotti come spinta propulsiva per un turismo di qualità. «Qualità – sottolinea Cambiaso – che va difesa, però, da un fenomeno sempre più preoccupante, quello dell’abuso turistico, ovvero di quelle strutture ricettive border line che danneggiano tutti quelli che in Liguria fanno della qualità ricettiva un vero fiore all’occhiello. Su questo si deve lavorare con le istituzioni per non disperdere tutto ciò che si è fatto per la crescita turistica di questa splendida regione».
L’agriturismo ligure in cifre
La diversificazione delle attività aziendali non è molto diffusa nelle aziende agricole liguri. Secondo il censimento 2010, solo il 10% delle aziende ha un’altra attività remunerativa connessa all’azienda. La più diffusa è la trasformazione dei prodotti vegetali (28%), seguita dall’agriturismo (26%) e dalla prima trasformazione dei prodotti aziendali (21%). Verosimilmente c’è una certa sovrapposizione tra le categorie, visto che la trasformazione dei prodotti agricoli è un’attività per lo più funzionale anche all’agriturismo.
L’offerta di servizi di ospitalità e ristorazione attraverso l’utilizzazione della propria azienda in Liguria, è stata interessata, negli ultimi tempi, da un discreto aumento per arrivare, nel 2013, a 586 aziende distribuite capillarmente su tutto il territorio regionale. I posti letto assicurati dagli agriturismo rappresentano il 3% del totale (quelli degli alberghi il 42%). Le aree rurali con problemi di sviluppo registrano un rapporto di uno a due tra agriturismi e alberghi, in termini di strutture e di uno a cinque in termini di posti letto.
Nell’entroterra si assiste a un continuo aumento degli agriturismi e della ricettività alternativa, mentre gli alberghi continuano a presidiare le aree urbane e quelle rurali intermedie che si affacciano sulla costa. Tale trend in crescita è significativamente collegato ai vantaggi del clima ligure, all’integrazione fra turismo e agricoltura e alla presenza di aree ad alta visibilità (per esempio aree protette e aree Parco). Nelle attività multifunzionali agricole rientrano anche le fattorie didattiche, in costante crescita e la fornitura di servizi di interesse collettivo, compresa la gestione e manutenzione del territorio.