Il Consiglio regionale ha approvato ieri il Disegno di Legge 79 Modifiche alla legge regionale 6 aprile 2022, n. 4 “Disciplina dell’organizzazione amministrativa e della dirigenza della Regione Liguria”. Con il provvedimento viene introdotto un nuovo assetto organizzativo della Giunta: la struttura amministrativa sarà suddivisa tra il segretario generale, il capo di gabinetto del presidente della Giunta regionale, che non avrà funzioni gestionali, il direttore generale di coordinamento e le altre strutture dirigenziali complesse, che saranno definite con un successivo regolamento di organizzazione. Il provvedimento passato con i 18 voti della maggioranza mentre i gruppi di minoranza non hanno partecipato al voto.
Prevista anche la possibilità di istituire la figura del responsabile dell’attuazione del programma di governo: lavorerà in diretta collaborazione con il presidente della Giunta regionale, non avrà funzioni gestionali, sarà compreso tra gli incarichi dirigenziali o direttivi attribuiti nell’Ente, avrà la mansione di monitorare l’attuazione del programma di governo, tramite il controllo delle azioni realizzate dagli amministratori regionali, dal segretario generale, dal direttore generale di coordinamento e dai direttori generali e riferirà sull’esito del monitoraggio direttamente al presidente della Giunta regionale. Viene, inoltre, riorganizzato il Comitato di direzione, che potrà essere convocato e presieduto dal segretario generale o dal direttore generale di coordinamento.
L’assetto organizzativo delle strutture della Giunta regionale dovrà essere approvato entro centocinquanta giorni dalla data di insediamento della stessa Giunta. Vengono riformulate le limitazioni per i dirigenti neoassunti rispetto all’accesso alle posizioni dirigenziali che abbiano una graduazione superiore a quelle di livello iniziale. La dotazione organica del personale di area dirigenziale viene fissato in 105 unità.
Gli oneri derivanti dall’attuazione della legge sono 307.816 euro per l’anno 2025 e 1 milione e 846 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, che vengono recuperati attraverso la riallocazione di risorse da altri capitoli di bilancio.
Le reazioni
Nella discussione generale sono intervenuti altri consiglieri, oltre quelli che hanno partecipato al dibattito nella seduta del mattino.
Jan Casella (Avs) ha dichiarato: «Questo provvedimento rivela il tentativo del presidente della Giunta di accentrare nelle sue mani il potere politico e amministrativo e questa decisione dimostra le sue difficoltà nel governare la Regione, ma – ha aggiunto – se c’è spirito di squadra non servono ulteriori controllori».
Davide Natale (Pd) ha criticato la recente istituzione del consigliere delegato e ha sottolineato, fra l’altro, il recente incremento della indennità del direttore generale: «Chiediamo alla maggioranza un supplemento di riflessione e di confronto su queste ulteriori modifiche che creano nuove poltrone».
Roberto Arboscello (Pd) è intervenuto nella discussione generale: «Mi risulta difficile capire come una norma così tecnica – ha detto – possa influenzare la vita dei cittadini liguri». Il consigliere ha ribadito la necessità di una indipendenza fra il ruolo amministrativo e quello politico nell’ente regionale.
Armando Sanna (Pd) ha dichiarato: «Oggi la maggioranza chiede di approvare una riforma che viene definita tecnica, ma, in realtà, esprime una volontà politica». Il consigliere ha stigmatizzato i costi della riforma, «ma oggi questi soldi – ha domandato – quanto potrebbero servire per assumere medici e incrementare i consultori?». Sanna ha chiesto di sospendere la trattazione del disegno di legge e di riportarlo nella competente commissione consiliare. La proposta è stata respinta dalla maggioranza.
«Oggi il centrodestra ha zittito l’opposizione in consiglio regionale perché doveva sanare la nomina del contrammiraglio Massimiliano Nannini a Capo di Gabinetto del presidente Bucci. Un incarico che costa ai liguri 209 mila euro all’anno». Selena Candia, capogruppo di Avs in consiglio regionale, denuncia il comportamento della maggioranza in Regione durante la discussione sul disegno di legge per la nuova organizzazione amministrativa e dirigenziale di Palazzo Fieschi.
«La Procura regionale della Corte dei conti ha contestato le delibere con cui la giunta istituisce il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale e con cui attribuisce l’incarico di Capo di Gabinetto al contrammiraglio Nannini, concedendogli una retribuzione di 209 mila euro annui, la più alta in Regione. La Procura contabile indica questi atti come viziati da palese illegittimità, evidenziando la mancanza di copertura normativa per la creazione di questa figura, contestando i compiti attribuiti e definendo ingiustificata la retribuzione. Per evitare il rischio di una contestazione formale da parte della Corte dei Conti, oggi Bucci ha fatto i salti mortali per approvare in tutta fretta una manovra sbagliata, costosa per i liguri e dannosa per le istituzioni», attacca Candia.
Questo il comunicato congiunto dei Gruppi di opposizione in Regione – Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle e Lista Orlando presidente – dopo la discussione in aula della riforma di legge regionale. “Abbiamo chiesto una sospensiva per riportare le modifiche alla legge regionale in Commissione bilancio e rivedere un impianto sbagliato, squilibrato e anticostituzionale; abbiamo presentato diversi emendamenti per provare a cambiare e fermare una riforma scellerata e antidemocratica, ma questa destra non solo non ha accolto nessuna delle nostre proposte, ma ha anche calpestato l’aula. Con una mossa arbitraria e fuori da ogni regola ha deciso, a seduta iniziata, di contingentare i tempi della discussione, per chiudere in fretta e furia sul loro provvedimento. Un colpo di mano grave per votare una riforma, che noi non abbiamo votato, che apre le porte a un poltronificio, dove le regole si scrivono tra pochi amici a scapito dell’indipendenza e trasparenza dell’ente. Uno smacco non solo al ruolo legislativo e democratico del consiglio, ma soprattutto ai cittadini che hanno diritto di trovare negli enti pubblici degli organi in grado di garantire scelte imparziali e super partes. Da ‘domani’ assisteremo all’incremento di sette dirigenti in pianta organica; a una sanatoria per il ruolo del Capo di gabinetto che avrà la funzione di assistere e supportare il presidente della Giunta in materia di rappresentanza e di sovrintendere alle attività di cerimoniale, alla modica cifra di 260 mila euro. Verrà nominato un direttore generale che, superando il vincolo di individuare un dirigente interno, potrà essere scelto tra professionisti esterni, con un aggravio di altri 260mila euro. Si introduce il responsabile dell’attuazione del programma, anche lui esterno al personale regionale, con ulteriori costi che graveranno sul bilancio dell’ente, e i componenti del Nucleo di Valutazione – organismo preposto alla misurazione delle performance e della trasparenza dell’amministrazione regionale – potranno essere scelti tra figure politiche proveniente da altre Regioni, vedendo meno anche alla normativa che prevede l’incompatibilità dei componenti del Nucleo con l’esercizio di incarichi politici. Bucci con la sua maggioranza con questa riforma entra a gamba tesa nell’ente con lo scopo di accentrare il potere nelle sue mani e politicizzare l’amministrazione. Una manovra verticistica che mina condivisione, partecipazione e imparzialità. E lo fa minando la pluralità dell’aula, mettendo il bavaglio ai consiglieri e alla minoranza in particolare. Una brutta pagina per questo consiglio regionale e per questa maggioranza”.
L’assessore all’organizzazione e personale regionale Paolo Ripamonti ha spiegato che il disegno di legge gode di invarianza finanziaria perché ci sono già le coperture economiche e ha precisato che le organizzazioni sindacali non hanno manifestato obiezioni sulla riforma. Ripamonti ha respinto con forza le critiche della minoranza e ha ribadito che il disegno di legge non è un attacco alla democrazia. Rispetto all’istituzione della figura del Capo di gabinetto, l’assessore ha precisato: «Ha una sua logica avere una persona di fiducia da parte del presidente» e ha assicurato: «Non ci sono ingerenze politiche sulla parte amministrativa dell’Ente». Ripamonti ha concluso: «Questo provvedimento è quanto abbiamo immaginato per fare in modo che tutto all’interno dell’amministrazione funzioni al meglio ed è questo il modo con cui vogliamo approcciare l’attività amministrativa per renderla sempre più performante».
La Uil Fpl attraverso una nota contesta l’utilizzo di risorse economiche per l’istituzione di nuove figure apicali e denuncia il disagio dei lavoratori regionali. “La Uil Fpl Genova esprime ferma opposizione al disegno di legge regionale che intende modificare la L.R. 6 aprile 2022, n. 4. La riforma proposta, infatti, prevede un aumento delle figure apicali e delle relative indennità, una redistribuzione di funzioni e prerogative tra ruoli senza alcuna riduzione dei compensi, e non offre alcuna garanzia di miglioramento né per la qualità dei servizi ai cittadini né per le condizioni del personale regionale”.
«In un momento in cui i dipendenti regionali affrontano difficoltà trasversali come la diminuzione del salario accessorio, la carenza di riconoscimenti economici e la mancanza di prospettive di valorizzazione, si aggiunge la mancata attuazione degli impegni assunti nel giugno 2025, tra cui lo stanziamento delle risorse previste dal DL 25 per il fondo del comparto: promesse che, ad oggi, non hanno trovato alcun riscontro concreto. Permane una grave mancanza di investimenti nella sicurezza e nella manutenzione delle sedi regionali”, chiariscono Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl Genova e Claudio Pensiero, segretario Uil Fpl Genova.
Il crollo del soffitto nella sede di Imperia e lo sfratto dei colleghi di via D’Annunzio 111 per la presenza di amianto, costretti a lavorare in sedi provvisorie o in smart working, ne sono esempi emblematici. «Da Ventimiglia a Sarzana, oltre 50 sedi necessitano interventi, ma mancano risorse persino per dotare gli uffici di impianti di condizionamento. Da anni denunciamo temperature interne che nei mesi estivi superano i 30°C, con gravi ripercussioni sul benessere e sulla produttività del personale – proseguono i sindacalisti di Uil Fpl Genova – In questo contesto, la scelta di destinare risorse pubbliche alla creazione di nuove posizioni dirigenziali appare non solo inopportuna, ma profondamente ingiusta».
La Uil Fpl ribadisce la necessità di orientare le scelte politiche verso la tutela concreta dei lavoratori, il rafforzamento dei servizi per i cittadini e la valorizzazione del personale regionale. «La nostra organizzazione continuerà a impegnarsi con determinazione affinché le risorse promesse per il personale regionale siano effettivamente stanziate e rese disponibili, e affinché ogni atto politico sia guidato da criteri di equità, trasparenza e rispetto verso chi, ogni giorno, garantisce il funzionamento della macchina regionale», chiudono Vannucci e Pensiero.