Chiusura lievemente negativa per la Borsa di Milano e per le piazze europee. Sotto i riflettori le complesse trattative per un eventuale fine del conflitto in Ucraina che suggeriscono prudenza. A Washington nelle prossime ore è in programma il summit organizzato da Donald Trump con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli altri leader europei per cercare un accordo. Gli operatori guardano anche alle politiche monetarie: giovedì inizia il simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, da cui si attendono conferme sul previsto taglio dei tassi Fed a settembre.
A Milano l’indice Ftse Mib chiude a -0,03%. Seduta fiacca per le banche, dalla Popolare di Sondrio (-1,3%) a UniCredit (-0,6%). Brillano invece Leonardo (+3,2%), in scia al settore Difesa a livello europeo, e i petroliferi con Saipem (+3,2%).
In Europa Londra ha chiuso con un rialzo dello 0,1%. In ribasso dello 0,2% finale Francoforte, mentre Parigi ha ceduto lo 0,5%.
Sul fronte dell’energia, leggermente sopra la parità il prezzo del petrolio, con il future ottobre sul Brent in progresso dello 0,1% a 65,9 dollari al barile e la consegna settembre per il Wti piatta a 62,8 dollari.
In rialzo dello 0,3% a 31,1 euro al megawattora il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.
Sul mercato valutario, l’euro vale 1,1668 dollari (da 1,1650 giovedì scorso in chiusura). Scambia anche a 172,58 yen (da 172,09).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco segna una lieve diminuzione a 82 punti (-0,74%), il rendimento è a +3,59%.