Con un’ordinanza eseguita questa mattina dai vigili urbani e dalla Capitaneria di porto, il Comune di Sanremo sgombera i cantieri navali del porto vecchio. Niente più barche in secca nelle due aree del molo lungo, presenti fin dagli anni 50 a servizio delle tante imbarcazioni da pesca e da diporto dell’approdo. Un’ordinanza che arriva al termine di un braccio di ferro tra l’amministrazione comunale, decisa a liberare le aree per riqualificare il porto, e la società che invece da lavoro a una decina di famiglie più l’indotto.
Alla base del contraddittorio c’è un subentro fra due ditte: fino al 2011 la concessione apparteneva alla Cantiere Nautico Sanremo di Francesco Vitulano, a cui è seguito un subentro (contestato) a un’altra ditta, la Cantieri Navali Sanremo, di cui Vitulano è rimasto amministratore. Al fallimento della ditta originaria non è però arrivato il rinnovo della concessione per la subentrante: «Abbiamo sempre opposto l’occupazione di fatto e un immotivato silenzio dell’amministrazione – spiega l’avvocato di Vitulano Davide Oddo – che però ha deciso di procedere in modo, secondo noi, illegittimo. Ci prepariamo ad impugnare l’atto».
L’assessore al demanio Mauro Menozzi ha in mente una riqualificazione progressiva dell’approdo, ma l’avvocato Oddo (già sindaco per la Lega Nord negli anni Novanta) contesta il modus operandi dell’amministrazione comunale: «Aldilà delle conseguenze sociali, per l’impresa, i lavoratori, e l’indotto, i cantieri rappresentavano una sorta di “entry level” per tante imbarcazioni sanremesi, che ora finiranno per rivolgersi a imprese orientate a un altro tipo di clientela, come gli yacht di Portosole. Questa amministrazione agisce troppo spesso in modo frettoloso, andando a sgomberare senza proporre valide alternative di progetto».