In linea con un generale trend negativo, anche nella nostra regione, a marzo 2022, i consumi sono in calo rispetto allo stesso mese del 2019. Secondo l’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato, in Liguria risulta una contrazione del 10,5%. Faticano a tornare ai livelli pre-pandemia tutte le regioni d’Italia, con trend più marcatamente negativi in Veneto, -31,9%, Marche, -28,9%, Piemonte, -27,8% e Trentino-Alto Adige, -27,6%.
In generale, a livello nazionale, l’Osservatorio registra una diminuzione del 19,3%. Nel primo trimestre del 2022 sul 2019 il trend raggiunge -18,2%. Un segnale di come la situazione geopolitica, con il conseguente aumento dei costi di energia, materie prime e trasporti stiano mettendo a dura prova il comparto del commercio.
Analizzando i dati delle principali città nel mese di marzo 2022 sullo stesso mese del 2019, Genova registra un -6,8% (-7% in provincia). L’unica città con un segno positivo è Napoli, che registra un +35,4%. Seguono Milano -4,6%, Palermo -6,2%, Roma -12,6%. I valori peggiori si registrano invece a Venezia -35,8%, Bologna -34%, Firenze -28,6%, Torino -27,6% e Verona -21,7%.
Settori merceologici e canali di vendita:
soffrono abbigliamento e outlet
Nei settori merceologici, in Italia, il settore abbigliamento-accessori registra una flessione nel mese pari a -31,3%. È il comparto che soffre di più e che non mostra al momento segni di recupero, con una chiara evidenza dell’orientamento dei consumatori che, dopo due anni di pandemia, prediligono ora i consumi fuori casa, con la ristorazione in recupero relativo a -8,7%.
Peggiora, di contro, il retail non food, che chiude marzo 2022 a -8,7%, in controtendenza rispetto alle performance dei mesi precedenti. Dopo la corsa agli acquisti dovuta al perdurare della pandemia, che ha contributo a mutare le abitudini di acquisto degli italiani orientati, durante i mesi di lockdown, a una maggiore cura degli spazi domestici e a un utilizzo più frequente dei canali digitali per gli acquisti, le ultime indicazioni di mercato segnalano invece una battuta d’arresto del comparto.
Anche il primo trimestre marzo 2022 su marzo 2019 mostra risultati analoghi a quelli rilevati nel mese, con un costante peggioramento di abbigliamento-accessori fermi a -30,9%, la ristorazione a -8,5% e il retail non food che conferma il riallineamento con i livelli pre-pandemia e raggiunge la parità a +0,7%.
Resta, dunque, da capire come il settore abbigliamento-accessori possa risollevarsi da una crisi che dura da due anni e che non accenna a trovare un punto di equilibrio. È evidente che i consumatori, complici la stagione e l’allentamento delle restrizioni sul fronte sanitario, non rinunciano al fuori casa ma tagliano le spese sugli acquisti fashion.
Nei canali di vendita i peggiori trend si rilevano in outlet -28,4% e high street -27%, seguiti dai centri commerciali -25,8%. A sorpresa il settore dei viaggi, dopo due anni di crisi, recupera punti percentuali e chiude il mese a -18,6%. Un segno, quest’ultimo, da ricondurre al desiderio di un ritorno alla normalità da parte degli italiani.
Continua, di contro, il buon andamento dello shopping di prossimità (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia) che, con -7,9%, conferma le mutate abitudini di acquisto dei consumatori e fa pensare a un trend ormai consolidato anche per il futuro.