Agevolare la gestione dei beni confiscati tramite la creazione organica di un fondo ad hoc per la ristrutturazione dei beni immobili, la valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni, il supporto alle aziende sequestrate o confiscate in vista di un loro rilancio economico.
Questo il contenuto della proposta di legge che verrà presentata in VI Commissione Antimafia, di cui oggi, in consiglio regionale, è stato presentato un resoconto delle attività svolte dalla sua costituzione nel novembre 2020.
La relazione annuale sulla Commissione presieduta da Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente), approvata all’unanimità, ha ricordato le audizioni da cui è emerso “in primis che il fenomeno mafioso in Liguria è radicato e pervasivo, con realtà consolidate in tutte le province, legate soprattutto a diversi locali ‘ndranghetisti, perfettamente inseriti nei gangli imprenditoriali, amministrativi, professionistici e politici della Regione. Le problematiche maggiormente segnalate sono state la presenza della delinquenza organizzata e del malaffare nel settore degli appalti, il delicato problema dell’iter della confisca e della gestione dei beni (con le distinzioni tra beni adibiti ad abitazione e beni destinati ad attività produttive, con tutte le difficoltà legate alla gestione e ristrutturazione); l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle strutture turistico/alberghiere, in seguito alla pandemia e alla conseguente procedura sui ristori; il fenomeno dell’usura; la forte presenza del traffico di stupefacenti in entrata nei porti liguri; la necessità di rivedere le procedure relative al rilascio delle certificazioni antimafia e la necessità di un abbassamento di soglia per richiedere tale certificazione; l’ecomafia; il movimento terra; la gestione criminale dei fenomeni migratori”.
Nella relazione si ricordano le audizioni con le associazioni di volontariato sociale sui temi delle infiltrazioni nelle amministrazioni pubbliche, mentre dagli incontri con i presidenti delle autorità portuali liguri è emerso il complesso tema della necessità dei controlli ai varchi portuali, della penetrazione del mercato della cocaina attraverso i porti liguri (si stima che oltre il 39% di quella consumata in Italia arrivi attraverso i varchi portuali di Genova, La Spezia e Vado), delle infiltrazioni nella cantieristica, in cui spesso si verificano fenomeni di caporalato”.
Vengono ricordate le numerose audizioni dei rappresentanti delle camere di commercio, dei sindacati, delle associazioni di categoria, del sistema bancario e con i prefetti delle 4 province, “che hanno posto in rilievo la pervasività del fenomeno ‘ndranghetista in Liguria, sotto le formule non più di una mafia culturalmente solo legata alle zone di provenienza ma profondamente innestata nell’imprenditoria, nel funzionariato, nella politica, nell’economia della Liguria. Il tema emerso con maggiore forza durante gli incontri è stato quello dell’usura, specialmente dopo lo scoppio della pandemia e la crisi di molte società soprattutto nell’ambito turistico-ricettivo, che spesso ha dato origine a cambi di proprietà e o di titolarità delle aziende, nonché a un estesissimo fenomeno di conferimenti di quote aziendali. Sono stati sottolineati la presenza del fenomeno delle ecomafie”.
Nella relazione si ricorda anche la collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per diffondere nelle scuole la cultura della legalità e la conoscenza di diritti e dei doveri del cittadino a partire dalla Carta Costituzionale che nasce dal Protocollo di Intesa firmato dall’Ufficio scolastico regionale stesso e dalla Presidenza dell’Assemblea legislativa della Regione Liguria, alla presenza Presidente della Commissione VI nel marzo scorso.
Secondo Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente), «se la commissione avesse anche funzioni ispettive, potrebbe avere un ruolo più efficace» e ha poi invitato tutta l’assemblea a prendere atto che la mafia è profondamente radicata, soprattutto nel ponente, rilevando che non è più quella tradizionalmente conosciuta ma prospera nell’edilizia e nella gestione dei rifiuti.