Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo dcpm, che sarà in Gazzetta ufficiale in mattinata. Dal 5 novembre al 3 dicembre l’Italia sarà divisa in tre aree di rischio: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). Le zone avranno regole e divieti diversi.
Le regioni saranno classificate in base all’indice RT e altri criteri. L’assegnazione alle tre fasce avverrà per ordinanza del ministro della Salute sentito il presidente della Regione. Entro domani dovremmo sapere in quale categoria sarà collocata ogni regione ma si ritiene che nella zona rossa saranno Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta, forse la Campania, nella zona arancione Puglia, Sicilia, Liguria e Veneto. Tutte le altre saranno zone verdi. Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali. E il governo ha promesso un “coinvolgimento”.
Le Regioni, nella lettera inviata dal presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, al premier Conte e ai ministri Speranza e Boccia, hanno chiesto inoltre che, contestualmente all’emanazione del dpcm, vengano definite, attraverso un provvedimento di legge, l’ammontare delle risorse, unitamente a modalità e tempi di erogazione delle stesse, con le quali si procede al ristoro delle attività economiche che hanno subito limitazioni, sospensioni e/o chiusure”. Richiesto anche che si introducano meccanismi di sospensione dei tributi relativi agli anni fiscali 2020 e 2021 per le stesse attività economiche e si prevedano misure normative e adeguate risorse finanziarie per
riconoscere ed estendere i congedi parentali per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e le misure economiche di conciliazione per i lavoratori autonomi.
Zone verdi
È la zona con regole meno rigide. Il divieto di circolazione scatta alle 22. Da quel momento – e fino alle cinque del mattino – sarà vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Alle scuole superiori, ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50% su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali saranno chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermeranno anche i musei, le mostre, le sale bingo. Stop alle crociere. Sospesi i concorsi pubblici, tranne quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.
Zone arancioni
Nell’area arancione le norme saranno più restrittive rispetto alle zone verdi. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre. Resteranno aperti però parrucchieri e centri estetici. Sarà vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto varranno tutte le regole delle zone verdi.
Zone rosse
In queste regioni saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori e all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Sarà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, le industrie, i servizi essenziali, le farmacie e i supermercati.