Chiusura ampiamente positiva per la Borsa di Milano: Ftse Mib a +0,95% (42.698 punti). Sulla stessa linea l’all share a +0,93% (43.338 punti). Il Ftse Italia Growth ha invece chiuso in parità a 8.319 punti. Nel listino principale hanno performato Buzzi (+6,08%), con gli investitori che pensano alla ricostruzione in Ucraina, Nexi (+4,89%) e Monte Paschi (+3,64%). In leggero calo le utility: Enel -0,94%, Hera -0,88%.
Anche le altre Borse europee chiudono in accelerazione ignorando la debolezza del Nasdaq a Wall Street, appesantito dal mezzo tonfo di Nvidia, che cede oltre il 4% dopo un’indiscrezione secondo cui Meta starebbe valutando di usare i chip AI di Google. A spingere i mercati il rafforzamento dell’ipotesi di un taglio dei tassi già a dicembre. Parigi +0,8%, Francoforte +1%, Londra ha chiuso a +0,8%.
Il possibile via libera di Kiev al nuovo schema di intesa con Mosca ha contribuito ad alleggerire il prezzo delle materie prime. Il petrolio cala: con il Brent a 61,7 dollari al barile (-2,7%) e il Wti a 57,2 dollari (-2,7%).
Il gas naturale ad Amsterdam scende 29,4 euro al megawattora (-0,9%).
L’oro spot resta sui massimi di settimana, a circa 4.137 dollari l’oncia (+0,1%), con i future stabili a 4.170 dollari.
Sul valutario l’euro tratta a 1,1569 dollari, poco sopra la chiusura di ieri (1,1520), vale 180,5 yen (da 180,7).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco segna una diminuzione a 73 punti base (-2,76%). Il rendimento è a +3,40%.























