I sindacati sono stati convocati dal Comune di Genova e informati sulla situazione economico-finanziaria di Amt dopo il dossier della società di consulenza finanziaria Price Waterhouse Coopers alla quale era stata affidata la redazione della due diligence richiesta dall’amministrazione comunale.
“Dalla relazione presentata − si legge nella nota sindacale firmata Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, è emersa la criticità economico finanziaria di Amt, che interessa il bilancio del 2023, nel quale sono state messe delle partite non adeguate e quello che verrà con ogni probabilità chiuso in passivo, ovvero quello del 2024″.
Anche la previsione di bilancio per l’anno 2025, riferiscono i sindacati, rappresenta una forte problematica: da marzo ad agosto Amt ha registrato un’ulteriore perdita economica, imputabile in parte alla politica commerciale.
“Ci hanno comunicato ufficialmente che a causa della situazione sopracitata verrà avviata una procedura di composizione negoziata della crisi, strumento che, tramite un’istanza alla Camera di Commercio permette l’assistenza di un esperto esterno che facilita i rapporti tra l’azienda e i fornitori creditori, garantendo un tempo di “congelamento” di 120 giorni, nei quali viene sospesa la possibilità di avviare delle ingiunzioni esecutive da parte dei fornitori, e per la ricerca di un socio pubblico con conseguente aumento di capitale. La procedura può durare fino a sei mesi, con una possibilità di altri sei, tempo nel quale l’azienda verrà ricapitalizzata, in modo da avviarsi a una stagione nella quale Amt tenderà a una situazione di salute ed equilibrio economico finanziaria”.
Fin da oggi il Comune stanzierà sul bilancio 2025, 7,8 milioni da accantonare per Amt, per sostenere l’adeguamento del contratto di servizio.
I sindacati hanno chiesto rassicurazioni sulla compatibilità della suddetta procedura con il mantenimento dell’affidamento in house: “Ci è stato risposto che secondo i pareri legali, i due strumenti possono coesistere.
Abbiamo inoltre ribadito, come in passato, che l’azienda dovrà rimanere pubblica, che i livelli occupazionali, così come i salari dovranno sempre essere garantiti e che i lavoratori in nessun modo dovranno risentire di tale processo intrapreso da Comune e azienda”.
Al termine dell’incontro è stato redatto un verbale di riunione dove sono stati fissati gli impegni presi dall’ente e in particolare: il mantenimento dell’azienda in house e pubblica; garanzie occupazionali, salariali e normative; attivazione di un piano di assunzioni all’approvazione del piano industriale.
I sindacati hanno chiesto di calendarizzare degli incontri di carattere tecnico al fine di seguire le varie fasi della composizione negoziata di crisi e vigilare su tutto il percorso.