Lavori fermi da più di un anno sulla tratta Brin-Canepari, non meglio sulla tratta Brignole-Martinez. Per questo il Comune di Genova ha deciso di rescindere il contratto con l’impresa esecutrice dei lavori del prolungamento della metropolitana.
L’assessore alle Opere strategiche e infrastrutturali Massimo Ferrante risponde all’interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua che ha chiesto come la giunta voglia affrontare questa fase e di indicare le tempistiche per la ripresa dei lavori, oltre che definire la variazione del quadro economico per la realizzazione dell’opera: «Le lamentele dei cittadini di Certosa erano arrivate anche ai vostri tavoli e sapete perfettamente che la direzione comunale Infrastrutture aveva palesato un’estrema difficoltà a rapportarsi con l’impresa esecutrice: in cantiere mancavano gli operai, malgrado da contratto ne fosse previsto un numero cospicuo, e i lavori non procedevano. Molti cittadini di Certosa, con cui ho parlato, sono stati d’accordo sulla nostra decisione di rescindere il contratto con l’impresa, dopo una sostanziale stasi di più di un anno».
Siccome l’avanzamento dei lavori non era per nulla performante di qui la decisione di assumersi l’onere di rescindere il contratto per riprendere in mano i lavori e affidarli a una nuova impresa esecutrice in grado di terminarli.
«Tra l’altro il contratto prevedeva anche il completamento della tratta Brignole-Martinez, dove i cittadini non si sono potuti neppure lamentare del cantiere perché il cantiere non l’hanno mai visto − sottolinea Ferrante − con i lavori sostanzialmente fermi dopo due anni. I lavori sulla tratta Brin-Canepari erano stati eseguiti per il 50%, con una produzione nell’ultimo anno del 5% e un ritardo stimato di 2 anni per il completamento dell’opera; invece, i lavori sulla tratta Brignole-Martinez erano solo al 10% di completamento, con una cooperazione dell’impresa esecutrice pari a zero. Sulla base di questo quadro, e vista la reazione inadeguata dell’appaltatore alle nostre segnalazioni rispetto agli inadempimenti degli obblighi contrattuali, sulla base di un percorso iniziato nel ciclo amministrativo precedente abbiamo deciso, alla fine, come previsto dal codice dei contratti pubblici, di procedere alla risoluzione contrattuale per grave inadempimento: una decisione che comporta dei tempi aggiuntivi per la ricerca di un nuovo appaltatore, ma comunque preferibile al fine di garantire tempi certi per il completamento delle due tratte».
Ferrante fa sapere che l’amministrazione, tramite le sue strutture tecniche, è impegnata in un confronto con il consorzio aggiudicatario dei lavori al fine di esplorare la possibilità di un accordo per la risoluzione contrattuale che sia vantaggioso per il Comune, oltre a impedire nuove contenzioni in futuro ai danni della regolare esecuzione dei lavori.
«Salvo la possibilità di un subentro, nell’appalto, di un’impresa appartenente al consorzio aggiudicatario, in caso di rescissione del contratto il Comune scorrerà la graduatoria, nel rispetto delle normative, interpellando il secondo e il terzo classificato. Sempre in base al codice dei contratti pubblici, in caso di interpello, l’affidamento dei lavori al nuovo soggetto economico avverrà alle medesime condizioni, quindi senza incrementi del quadro economico. In caso di procedura di interpello, verranno pubblicate nuove gare in parallelo per il completamento dei lavori».