Un tavolo nazionale «che coinvolga il governo, la Regione, il Comune, ma anche i sindacati e le parti sociali di Genova e del Nord Italia». È la richiesta della sindaca di Genova, Silvia Salis, lanciata oggi al convegno della Fiom sull’ipotesi di realizzazione di un forno elettrico nelle aree dell’ex Ilva di Cornigliano. Lo riporta l’Agenzia Dire.
«Il tema è molto complesso e molto delicato − rileva la prima cittadina − il governo ha presentato il suo piano per la decarbonizzazione, un piano che parla sicuramente di sviluppo, che parla di nuovi posti di lavoro, ma un piano sul quale ci sono molte incognite da approfondire».
Innanzitutto, incalza la sindaca, «chi paga questo investimento? Si aggira tra i 5 e gli 8 miliardi. E poi qual è la reale ricaduta occupazionale? Infine il tema che sta più a cuore a tutti: qual è la sostenibilità ambientale e sociale di questo progetto? Sono tutti elementi che devono essere verificati e proprio per questo credo che sia necessario un tavolo».
Salis fa sapere che domani incontrerà a Roma il ministro Adolfo Urso per formalizzare la richiesta del tavolo. «La posizione di Genova − aggiunge − è la posizione di una città che vuole capire di più di questo progetto, vuole capire dove si trovano le risorse, vuole capire quale sarà la ricaduta occupazionale e vuole capire quali sono le garanzie di sostenibilità ambientale di questo progetto».
Parlando alla sala, tra cui oltre a sindacalisti, lavoratori e addetti ai lavori siedono anche cittadini preoccupati per le ripercussioni ambientali dell’eventuale realizzazione di un forno elettrico, dopo la chiusura vent’anni fa dell’area a caldo, Salis ha invitato tutti a «non cercare le risposte sull’impatto ambientale nelle convinzioni di ognuno, ma nella scienza, perché negli anni la tecnologia è cambiata». Questo, precisa Salis, «non vuole dire far passare qualsiasi cosa in nome del lavoro, ma capire reali costi e benefici di ogni proposta perché se una scelta è giusta solo per il lavoro, ma devastante per l’ambiente, o viceversa, non è una scelta giusta. Invito tutti a non mettersi gli uni contro gli altri, i lavoratori contro i cittadini, ma valutiamo senza pregiudizi».
«L’avvio del percorso per la realizzazione del forno elettrico a Genova Cornigliano è un segnale concreto per garantire la continuità dello stabilimento, tutelare i posti di lavoro e rafforzare il ruolo della Liguria nella filiera siderurgica italiana ed europea». È la posizione del consigliere delegato allo Sviluppo economico della Regione Liguria, Alessio Piana, anche lui al convegno della Fiom. «È una scelta che guarda al futuro, verso un’industria moderna e sostenibile, compatibile con l’ambiente. La scelta dell’elettrico e del preridotto è coerente con la decarbonizzazione e l’evoluzione di Genova verso un modello industriale che crei occupazione e crescita, rispettando l’ambiente. Servono azioni concrete e tempi certi. La Regione è pronta a fare la sua parte per accompagnare questa transizione, sostenendo le imprese e garantendo che Genova e la Liguria siano protagoniste di questa nuova fase industriale, che può offrire opportunità concrete per famiglie e giovani del nostro territorio. Sarà fondamentale garantire una corretta informazione ai cittadini di Cornigliano, fornendo dati chiari e trasparenti sul progetto e sugli impatti reali, affinché la popolazione possa avere piena contezza del fatto che questa scelta non avrà ricadute negative sul contesto urbano, ma potrà anzi migliorarlo, contribuendo a costruire fiducia verso un percorso di sostenibilità e sviluppo condiviso. Dal confronto di oggi con lavoratori, istituzioni e imprese è emersa la volontà chiara di riconsegnare un futuro alla siderurgia di Genova e dell’intero Nord-Ovest. Lavoreremo insieme per realizzarlo, rafforzando la competitività della Liguria e le prospettive occupazionali in un settore strategico per il Paese».