I dazi del 30% sulle merci provenienti dall’Ue annunciati da Trump non hanno destabilizzato le Borse europee che ormai conosconono il metodo del presidente Usa basato su una sparata iniziale a cui seguono trattative. Tanto più che Bruxelles non ha fatto scattare subito le contromisure già previste ma ha dichiarato di essere disposta a trattare. Così, Milano, una delle Borse europee più esposte poiché l’Italia è, dopo la Germania, il secondo esportatore Ue negli Usa, dopo un avvio in rosso ha chiuso a +0,27%, grazie alla spinta delle banche. Più deboli le altre Borse europee. Madrid segna +0,19%, Parigi -0,27%, Francoforte -0,39%, Londra +0,64%. Spread Btp/Bund sugli 89 punti (variazione -2,84%, rendimento Btp 10 anni +3,62%, rendimento Bund 10 anni +2,73%).
A Piazza Affari l’attenzione degli investitori è concentrata sulle le banche: Bper (+6,5%) vola con il successo dell’ops su Pop. Sondrio (+6,2%) che ha raggiunto adesioni per oltre il 58% del capitale. In rialzo anche Banco Bpm (+5,2%) che aspetta le decisioni di Unicredit (+0,5%) sull’ops, dopo il pronunciamento del Tar e la lettera della Commissione europea, dove si esprime all’Italia un parere preliminare secondo cui il golden power potrebbe costituire una violazione dell’articolo 21 del Regolamento Ue sulle concentrazioni e di altre disposizioni del diritto dell’Ue Mps chiude in rialzo (+1,4%), nel giorno dell’avvio dell’ops su Mediobanca, che termina sulla parità. Buon risultato per Leonardo (+2,75%). In coda Stellantis (-1,77%).
L’euro viene scambiato a 1,679 dollari (venerdì a 1,1684 dollari) e 172,4 yen (da 172,32), mentre il cross dollaro-yen è poco mosso a 147,6. Il Bitcoin si attesta sopra i 120mila dollari, dopo aver toccato un nuovo massimo (sopra i 123.000 dollari). L’oro scende leggermente a 3.347 dollari l’oncia.
Calano il petrolio, con il Wti sui 68 dollari al barile (-0,6%) e il Brent a 70 dollari (-0,4%%), e il gas, a 35,5 euro al megawattora ad Amsterdam.