La Regione Liguria accelera sulla crescita, sugli investimenti e sulla competitività del sistema economico regionale. In occasione dell’evento Road Map Bandi tenutosi questa mattina al Palazzo della Borsa di Genova, è stato presentato il booster da 80 milioni di euro che, sommato ai 60 milioni già attivati nel primo semestre 2025, porta a 140 milioni di euro la manovra complessiva messa in campo quest’anno in favore di enti e imprese liguri.
Il booster comprende anche il milione già utilizzato per rifinanziare il bando audiovisivo, che ha consentito di ammettere al finanziamento tutti i progetti ammissibili presentati a giugno. La restante parte della manovra, pari a 79 milioni di euro, sarà distribuita in nove misure che verranno attivate nei prossimi mesi, articolandosi in tre grandi ambiti di intervento. Una parte consistente, pari a 44 milioni di euro, sarà destinata a tre misure per sostenere progetti di efficientamento energetico sia delle imprese che delle pubbliche amministrazioni e per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, confermando l’impegno concreto di Regione Liguria sul fronte della transizione energetica. Parallelamente, 21 milioni di euro saranno impiegati per quattro misure dedicate alla ricerca e sviluppo, con bandi che interesseranno settori strategici come le scienze della vita, la space economy, le infrastrutture di ricerca e le iniziative in filiera che coinvolgono grandi imprese e pmi. Infine, 14 milioni di euro saranno destinati a due misure nell’ambito della finanza, con l’obiettivo di facilitare l’accesso delle imprese liguri a strumenti di capitalizzazione e consolidamento patrimoniale, sostenendo così la crescita e l’apertura a nuovi mercati.
E dal monitoraggio nazionale dell’attuazione dei fondi europei, aggiornati al 30 aprile, è stato rilevato che, tra tutte le Regioni più sviluppate, il Programma Regionale Fesr Liguria risulta essere il programma con l’avanzamento più alto in Italia in termini di spesa sostenuta dai beneficiari, pari al 21,47%.
«Con questi ulteriori 80 milioni di euro – ha dichiarato il consigliere delegato allo Sviluppo economico e alla Programmazione Fesr Alessio Piana – vogliamo stimolare nuovi investimenti, generare occupazione e sostenere concretamente la crescita delle imprese e degli enti liguri. Questo dato conferma l’impegno della Liguria a trasformare tempestivamente i fondi europei in misure concrete, mettendo a terra le risorse con efficacia e velocità a beneficio dell’economia regionale. Con la Road Map Bandi forniamo uno strumento di programmazione trasparente, che consentirà a enti e imprese di pianificare al meglio le loro strategie di investimento. Transizione energetica, innovazione, rafforzamento delle filiere produttive e sviluppo tecnologico sono al centro della nostra azione, con una gestione attenta di ogni euro dei fondi europei a beneficio del territorio».
«Questo – ha detto Piana ai giornalisti – è anche un momento nel quale fare il punto della situazione rispetto alla programmazione dei fondi Fesr 21-27, l’esito anche delle misure adottate nel primo semestre dell’anno corrente, la presentazione delle opportunità che arriveranno nel secondo semestre, incentrate principalmente su finanza, ricerca, sviluppo, innovazione ed energia. Oggi diamo a tutti i soggetti presenti la possibilità di venire a conoscenza dei bandi e dei tempi nei quali verranno emanati, per fare in modo che tutti coloro che potranno cogliere queste opportunità riescano a prepararsi e poter utilizzare nell’ambito dei propri investimenti e dei propri piani di sviluppo le opportunità messe in campo dalla Regione Liguria. Notevoli risorse saranno disponibili in questo secondo semestre, potranno essere fruite da imprese anche di grandi dimensioni o da amministrazioni pubbliche, in particolare per quanto riguarda l’efficientamento energetico o la produzione di energie da rinnovabili, per la possibilità di accedere a dei fondi di capitale di rischio, non ricorrendo alle banche ma o andando verso il mercato o utilizzando la nostra società LigurCapital che potrà intervenire fornendo capitali all’interno delle imprese, C’è anche tutta la partita legata all’aerospazio, le scienze della vita e la ricerca e sviluppo nell’ambito degli investimenti delle grandi imprese».
Piana ha sottolineato che «Il sistema Liguria nel suo insieme ha avuto la capacità di attestarsi come prima posizione a livello nazionale, prima regione in Italia nella capacità di utilizzo della spesa di questi fondi, che significa che tutto il sistema artigianale, produttivo, commerciale e industriale ha avuto la capacità di cogliere le opportunità, di costruire dei percorsi e di arrivare anche a dei risultati».
Per capire quali sono i bisogni delle imprese, ha precisato Piana, «C’è un dialogo costante con le associazioni datoriali, i sindacati, i rappresentanti di Confindustria, del sistema camerale, tutti i soggetti che continuamente colgono dal territorio le istanze, le rappresentano, ci si confronta, si fanno delle programmazioni e poi via via, anche nel momento in cui si vanno a emanare le misure, ci sono dei tavoli, dei comitati di pilotaggio che ci aiutano a centrare, a calibrare, a fare come un abito sartoriale che possa essere il più possibile rispondente alle esigenze delle imprese. La modalità con la quale noi svolgiamo la frequenza degli incontri e anche il clima collaborativo che si è generato è un qualche cosa che rende in Liguria questo metodo oggettivamente performante».
Il segretario generale della Camera di commercio di Genova, Maurizio Caviglia, ha sottolineato la capacità del sistema camerale ligure di coinvolgere le imprese, facilitando il loro accesso ai bandi: «L’obiettivo nostro come sistema camerale – spiega – è quello di consentire alle associazioni di categoria di avere tramite noi un servizio di animazione economica che raggiunga poi le imprese. Questa è la cosa di maggior valore di tutto il programma Fesr della nostra Regione, che è considerata un’eccellenza a livello nazionale e a livello europeo, perché il nostro partenariato, con questa animazione e con la cabina di pilotaggio che segue i bandi e con la roadmap, è innovativo rispetto a quello che avviene nelle altre regioni. Perché altrove il partenariato molto spesso funziona con comitati di gestione che si riuniscono due volte all’anno, e fare riunioni due volte all’anno pensando di prevedere tutto quello che accade è improbabile che dia risultati. Qui praticamente ogni mese c’è una riunione del comitato di pilotaggio, ci sono i comitati di sorveglianza due volte all’anno come dalle altre parti, ma durante i comitati di pilotaggio si fa il vero monitoraggio per animare i bandi e fare in modo da un lato che il bando risponda alle esigenze delle imprese e dall’altro che le imprese conoscano le potenzialità dei bandi».
«Sono molto soddisfatto – ha dichiarato l’assessore all’Energia Paolo Ripamonti – che la Regione Liguria continui a investire con decisione su efficientamento energetico e fonti rinnovabili, destinando ben 44 milioni di euro a misure concrete per imprese e pubbliche amministrazioni. Ringrazio in particolare chi, ogni volta, sceglie di cogliere le opportunità che mettiamo a disposizione: la loro fiducia è la spinta migliore per continuare su questa strada fatta di sostenibilità, innovazione e sviluppo per i nostri territori. Con questi strumenti sosteniamo una reale riduzione dei consumi energetici, favoriamo l’autoproduzione da rinnovabili e generiamo benefici ambientali ed economici duraturi per cittadini ed enti locali.”
Dal punto di vista dell’efficientamento energetico e dell’utilizzo delle rinnovabili – ha precisa l’assessore – devo dire che le nostre imprese e la nostra pubblica amministrazione hanno risposto alla grande, tant’è che i bandi sono stati praticamente presi di assalto e questo nuovo gettito che stiamo mettendo in campo dimostra l’attenzione, da parte sia delle imprese sia delle pubbliche amministrazioni nei confronti di queste misure. Credo che l’obiettivo di tutti sia cercare di raggiungere una decarbonizzazione nel più breve tempo possibile e la Liguria, nonostante la sua morfologia, nonostante la sua conformazione, particolarmente infelice per quelle che sono le aree disponibili, sta tenendo botta. E devo dire che queste roadmap sono proprio quello che serve, è molto opportuno spiegare e animare le iniziative della Regione Liguria».
Sulla decarbonizzazione «stiamo cercando di sensibilizzare le imprese, senza punti di vista ideologici, che sarebbero sbagliati e non danno mai il risultato sperato. E aggiungo che due due dei tre bandi sono aperti per la prima volta anche la grande impresa. Perché la grande impresa è quella che mette in campo il maggior numero di potenzialità, banalmente dal punto di vista dei capannoni da coprire con i pannelli fotovoltaici, degli spazi da occupare per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. E questo è un segnale, vedremo come andrà e se andrà bene, come ovviamente noi ci immaginiamo e speriamo».
Uno degli impegni più importanti dell’amministrazione regionale è quelllo di risolvere i problemi dell’area di crisi complessa del Savonese. «L’area di crisi complessa Savonese – ha precisato Ripamonti – è un straordinario esempio di capacità di mettere a terra quelle che sono state le risorse messe in campo, sia dal Governo attraverso la legge 181 che dalla Regione Liguria. Parliamo di 100 milioni di euro negli ultimi anni. Non lo dico io, lo dice il Governo, che è forse la migliore area di crisi complessa di tutto il paese. L’insediamento di nuove attività è sempre qualcosa di particolarmente complicato, particolarmente difficile, in generale ovunque, ma soprattutto in zone che hanno subito contrazioni. Però devo dire che stiamo lavorando bene, ci sono stati nuovi insediamenti, è evidente che l’energia è un problema e quindi se i flussi energetici non sono garantiti dal punto di vista della stabilità e ci sono sbalzi forti di aumento dei prezzi questo scoraggia e purtroppo qualche segnale da questo punto di vista ne abbiamo. Il giorno in cui avremo la possibilità di avere una grande produzione di energia rinnovabile e una grande produzione, chissà mai, magari tra qualche anno, di energia nucleare che renderà stabile questa capacità di essere produttivi, magari avremo meno difficoltà».
Per quanto riguarda l’energia nucleare, «va detto che la Liguria si è candidata ad avere l’Agenzia Nazionale per il Nucleare, abbiamo un grande know-how in questo campo. Riteniamo che gli studi che stanno venendo fuori, i convegni, le discussioni e i tavoli che si stanno confrontando stiano dicendo che quello è il futuro che garantirà la continuità di produzione di energia che è necessaria
Filse è il soggetto tecnico che supporta e assiste la Regione Liguria e gli altri enti territoriali liguri nella progettazione, definizione e attuazione delle politiche e degli interventi a sostegno del sistema economico ligure. L’efficenza di questo braccio operativo è essenziale per la riuscita dei bandi. «La situazione in Liguria- ha affermato Gerolamo Taccogna, presidente di Filse spa – secondo me è buona perché abbiamo una Regione estremamente dinamica, che approfitta in modo esemplare delle risorse a disposizione, che bandisce, che riesce a spendere queste risorse in conformità alla loro destinazione, animando così il tessuto economico ligure. Filse è il soggetto attuatore – mentre la Regione è policy maker – quindi deve fare un grande sforzo perché deve essere efficace, tempestiva. Però devo dire che fa piacere profondere un grande sforzo in una storia di successo come questa dei bandi per lo sviluppo economico e anche per il sociale della Regione Liguria, perché oggi parliamo prevalentemente di quelli destinati alle imprese, però in Regione Filse gestisce anche il Fondo Sociale Europeo, che è di grande importanza per le famiglie, pensiamo, per esempio, alle badanti, agli asili nido».
Quali sono le maggiori difficoltà nel vostro lavoro? «Dal mio punto di vista, che sono il soggetto attuatore, la maggiore difficoltà è tradurre la complessità giuridica e burocratica dei regimi di sovvenzionamento in qualcosa di utile e maneggevole per l’utenza. Bisogna anche gestire una enorme quantità di pratiche senza farsene scappare una, senza ritardarle, senza errori. È la parte un po’ più noiosa, nel senso che fare le politiche è stimolante, è difficile attuarle, Le difficoltà sono prevalentemente di questo tipo. Però direi che ne stiamo venendo a capo».
Pratiche complesse da gestire per le imprese, soprattutto per le pmi. «La pratica che ricade sull’impresa non può eludere completamente questa complessità ma noi facciamo tutto il possibile per ridurla. Facciamo tutto il possibile per fare noi anziché far fare alle imprese. Per caricare la complessità sul sistema pubblico piuttosto che sui beneficiari delle risorse. Rimane qualche difficoltà ma va anche detto che non siamo soli, perché c’è il sistema camerale, c’è il sistema delle associazioni di categoria e quindi tutto un mondo pubblico e privato di supporto alle imprese che può concorrere ad alleviare queste difficoltà».