Prima lettura bis in consiglio regionale della Liguria per la modifica dello statuto regionale, che prevede l’eventuale aumento automatico del numero degli assessori e dei consiglieri in base a quanto deciso dal legislatore nazionale. La riforma è stata approvata con 18 voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e 12 contrari delle opposizioni. Per diventare legge, però, sarà necessaria un’approvazione in seconda lettura dello stesso testo, a maggioranza assoluta, tra non meno di due mesi. Dopodiché, la riforma non sarà ancora promulgata per i successivi tre mesi, tempo nel quale un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti dell’assemblea legislativa possono richiedere il referendum. Se arrivassero le firme, la consultazione popolare dovrebbe tenersi entro i successivi sei mesi e, per entrare in vigore, la riforma dovrebbe essere approvata dalla metà più uno dei votanti, senza quorum. Lo scrive l’Agenzia Dire.
Il nuovo testo accantona l’introduzione dei sottosegretari, che la prima versione della riforma approvata in prima lettura lo scorso 4 marzo aveva previsto per un massimo di quattro, mentre viene confermata la possibilità della giunta di aumentare, automaticamente e a legislatura in corso, il numero degli assessori, in base al massimo consentito dalla legge statale, ora fermo a un quinto dei consiglieri regionali. Inoltre, viene introdotta la possibilità di aumentare automaticamente il numero massimo di consiglieri regionali (ora fissato a trenta oltre il presidente della giunta) secondo quanto previsto dalla legge statale, ma solo a partire dalla legislatura successiva rispetto a quella dell’entrata in vigore di un’eventuale nuova norma nazionale. Di conseguenza, essendo al momento ancorato a un quinto del numero dei consiglieri, varierebbe anche il numero degli assessori nominabili.
Così facendo, il presidente della Regione Marco Bucci si lascia aperte due porte per aumentare il numero dei componenti dell’esecutivo, ora fermo a sette assessori più il presidente. Se la possibilità di aumentare gli assessori fosse vincolata, a livello nazionale, a un eventuale aumento del numero dei consiglieri regionali, si dovrebbe aspettare la prossima legislatura regionale; se, invece, l’aumento fosse concesso solo in base al numero minimo degli abitanti della regione, i nuovi assessori potrebbero arrivare già a legislatura in corso. Infine, rispetto alla prima versione della riforma cambia anche il contestato articolo sui costi: da “la legge non comporta oneri a carico del bilancio regionali” si passa a “comporta neutralità finanziaria”.
«Appena si concluderà l’iter di questa riforma dello Statuto, partiremo anche con quella per l’introduzione dei sottosegretari – ha dichiarato il presidente Marco Bucci come riportato dalla Dire – prima facciamo questa, poi facciamo l’altra: un passo alla volta».
«Abbiamo fatto una cosa importante perché ci adeguiamo alla legge nazionale e recepiremo automaticamente tutte le nuove normative che verranno fatte sul numero di consiglieri e assessori, senza dover di volta in volta procedere a una riforma dello Statuto», ha commentato.
«Mi hanno anticipato – ha aggiunto – che la riforma nazionale dovrebbe arrivare già prima dell’estate». Il disegno di legge a prima firma Lucio Malan (FdI) è al momento in commissione al Senato e prevede la possibilità per le Regioni fino a un milione e fino a due milioni di abitanti di aumentare di due unità il numero degli assessori. «C’è la necessità di fare presto perché la Puglia va a elezioni. Tutti sono d’accordo sul fatto che deve essere approvato prima dell’estate».
«Una giunta che utilizza le risorse dei cittadini per sfamare gli appetiti dei partiti ha fiato corto. Dopo che abbiamo minacciato di fare i referendum per abolire la riforma, la stessa giunta si accorge di avere esagerato e cancella la previsione della nomina dei sottosegretari. La paura fa novanta e per non correre il rischio di essere bocciati, la giunta corre ai ripari». Così il segretario e consigliere regionale del Pd in Liguria, Davide Natale, commentando la nuova riforma dello Statuto, approvata stamattina in aula in prima lettura. Lo riporta l’agenzia Dire. Tuttavia, rimarca il dem, «l’esigenza di avere a disposizione dei posti da dividere era troppo forte e si mantiene la previsione di aumentare il numero degli assessori. Oltre a nominare consulenti per ogni cosa, oggi, la giunta ha proposto di aumentare il numero degli assessori. Le esigenze del territorio passano in secondo piano l’importante è sfamare politicamente chi chiede poltrone».
Gli fa eco la collega di partito e relatrice di minoranza, Carola Baruzzo: «Questa riforma è nata per tenere insieme una maggioranza litigiosa, non per migliorare l’efficienza dell’ente regionale. In questi sette mesi, il Consiglio si è occupato quasi esclusivamente di come aumentare il numero di assessori e sottosegretari, mentre i liguri aspettano risposte su sanità, lavoro, casa, infrastrutture. È inaccettabile». La dem aggiunge che la riforma è «un pretesto per ridistribuire ruoli e incarichi politici, con un costo stimato di oltre quattro milioni in cinque anni». Quanto ai sottosegretari, rileva Baruzzo, «prima la riforma era urgente, poi l’hanno spezzata in due. Oggi Bucci dichiara senza pudore che dei quattro sottosegretari previsti potremmo anche non avere bisogno. Con un emendamento elimina del tutto questa parte della riforma, costringendo la legge statutaria a ricominciare da zero».
Concetti ripresi da tutta l’opposizione. «Per fortuna, il punto centrale della proposta è stato completamente eliminato: il centrodestra si è reso conto che era esagerato e insensato creare una pletora di sottosegretari regionali, quindi ha fatto marcia indietro − afferma la capogruppo di Avs, Selena Candia − nel frattempo, però, il presidente Bucci continua a dare nomine e incarichi. Nei primi sei mesi di governo, la giunta Bucci non ha affrontato i problemi concreti della Liguria e non ha neppure approvato il bilancio, il vero atto politico che indica le scelte strategiche. L’unica priorità di questa maggioranza è creare nuovi posti di governo e sottogoverno per tenere insieme una maggioranza traballante e per aiutare l’amico Pietro Piciocchi».
Il capogruppo del M5s, Stefano Giordano, aggiunge che «mentre la Caritas ci dice che la povertà è in drammatico aumento e molti cittadini non possono permettersi una casa o l’assistenza sanitaria, la giunta Bucci pensa alle poltrone, con una vergognosa modifica dello Statuto della Regione. L’intento è chiaro e si inserisce perfettamente nel Dna del centrodestra: distribuire poltrone ai partiti. Pretendiamo troppo se chiediamo alla giunta di distribuire sanità per tutti, alloggi pubblici, lavoro vero con salari dignitosi?».