La Liguria, insieme a Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto, chiede al Governo il riconoscimento della trota fario come specie autoctona nei corsi d’acqua di montagna. «La lettera inviata al ministero dell’Ambiente da parte di sei Regioni italiane, tra cui la Liguria, è un passo necessario e condivisibile per salvaguardare una pratica che rappresenta un elemento identitario delle nostre vallate e un presidio fondamentale per la pesca sportiva e il turismo outdoor», spiega il consigliere regionale delegato alla Pesca sportiva Alessio Piana, commentando l’iniziativa.
«La mancata inclusione della trota fario tra le specie riconosciute come autoctone – prosegue Piana – comprometterebbe la possibilità di proseguire con le immissioni, bloccando di fatto un’attività che coinvolge migliaia di appassionati e ha ricadute dirette sull’economia locale, soprattutto nelle aree interne. Per questo la Regione Liguria, già a inizio maggio, ha deliberato l’autorizzazione delle immissioni di trote nei corsi d’acqua, nel pieno rispetto delle regole previste dalla carta ittica regionale, in attesa del provvedimento ministeriale definitivo. L’obiettivo è costruire una normativa nazionale che sia equilibrata, sostenibile e rispettosa delle realtà locali, delle loro competenze e delle tradizioni legate alla pesca».