Durante l’incontro di ieri a Palazzo Chigi per discutere del futuro dell’ex Ilva lo stabilimento di Genova non è stato preso in considerazione. A denunciarlo è l’Usb Acciaierie d’Italia che attraverso una nota esprime “profonda preoccupazione per l’assenza di qualsiasi discussione concreta sulla situazione dello stabilimento di Genova”.
“La scomparsa di Genova dal tavolo, ancora una volta, è un segnale di grande gravità che dimostra come il governo continui a ignorare la specificità e le necessità di uno dei siti industriali più importanti del gruppo Acciaierie d’Italia – aggiunge la sigla sindacale -. Riteniamo che questo silenzio rappresenti un ulteriore elemento di indebolimento della discussione e un chiaro rischio per la salvaguardia dell’occupazione e delle capacità produttive del sito genovese”.
“Usb ribadisce con forza che a Genova c’è bisogno di una discussione vera. Non possiamo più tollerare il trattamento marginale riservato allo stabilimento, che rappresenta una realtà fondamentale per la produzione di acciaio e che necessita urgentemente di investimenti strutturali e di manutenzioni mirate. In particolare, è essenziale garantire la continuità del ciclo latta, un processo produttivo cruciale non solo per Genova, ma per l’intero settore“.
“Chiediamo al governo e alle istituzioni locali di prendere atto dell’importanza strategica dello stabilimento di Genova e di garantire risorse adeguate per il suo rilancio e la sua sicurezza operativa. Il nostro obiettivo è evitare che lo stabilimento venga abbandonato o ridotto a semplice anello di raccordo senza valore, come sembra stia accadendo in assenza di un piano industriale che tenga conto delle reali necessità di tutti i siti, non solo di Taranto”.
“Se non verranno presi seri impegni per il futuro di Genova, Usb non resterà a guardare e continuerà a mobilitarsi per difendere con determinazione l’occupazione e il futuro industriale del nostro Paese”, conclude la nota.