Il senatore Lorenzo Basso (Pd), vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, annuncia la presentazione di un disegno di legge per riconoscere la continuità territoriale per l’Aeroporto di Genova, equiparandolo ad altre realtà italiane che già beneficiano di questa misura. «Bene l’approvazione a larghissima maggioranza da parte del Consiglio Comunale di Genova della mozione per il riconoscimento della continuità territoriale per l’Aeroporto Cristoforo Colombo contro l’isolamento della Liguria. È una battaglia giusta, che dopo la richiesta trasversale espressa dal consiglio comunale di Genova, deve trovare una risposta nelle istituzioni nazionali».
Basso ricorda che già nella XVII legislatura era stata denunciata la situazione critica dei collegamenti della Liguria. Poi è arrivato il crollo del Ponte Morandi. «Oggi, a più di sei anni da quella tragedia, Genova e la Liguria continuano a soffrire un isolamento infrastrutturale che penalizza cittadini e imprese e mette a rischio l’intero sistema economico regionale. La rete autostradale ligure è un cantiere a cielo aperto, con lavori di manutenzione straordinaria che continueranno per molti anni, bloccando di fatto i collegamenti con il resto del Paese. È quindi indispensabile una strategia articolata che affianchi a risposte infrastrutturali di lungo periodo anche soluzioni immediate, capaci di mitigare l’isolamento nel quale la Liguria è stata relegata, sia dalla sua conformazione naturale sia da una gestione carente delle infrastrutture. Per questo, oggi più che mai, è indispensabile garantire ai liguri almeno un accesso equo al trasporto aereo, proprio come avviene in altre regioni italiane».
IL DISEGNO DI LEGGE: COSA PREVEDE
Il disegno di legge modifica la legge 27 dicembre 2002, n. 289, inserendo l’Aeroporto di Genova tra quelli per cui è previsto il regime di continuità territoriale.
«L’obiettivo – spiega Basso – è quello di introdurre oneri di servizio pubblico (OSP) sulle rotte strategiche da e per Genova, garantendo: Tariffe calmierate per i residenti liguri, affinché chi viaggia per lavoro, studio o salute non debba affrontare costi proibitivi. Una maggiore frequenza dei voli, per assicurare collegamenti regolari con i principali hub nazionali e internazionali. Un accesso equo al trasporto aereo, per compensare le difficoltà nei collegamenti via terra».
Le risorse necessarie per coprire questi oneri verrebbero reperite attraverso fondi nazionali già destinati alla continuità territoriale e risorse regionali, replicando modelli già adottati con successo in altre regioni italiane.
NON SOLO ISOLE: UN MODELLO GIÀ ATTIVO IN ALTRE REGIONI
«Troppo spesso si pensa che la continuità territoriale sia riservata solo alle isole, ma non è così. Non solo Sardegna e Sicilia beneficiano di questo strumento, ma anche regioni come Calabria e Friuli Venezia Giulia, che hanno problematiche di collegamento non dissimili da quelle liguri» sottolinea Basso.
«Se la Calabria ha ottenuto oneri di servizio pubblico sulla rotta Crotone-Roma per garantire voli accessibili ai residenti, e il Friuli Venezia Giulia ha attivato OSP sui voli tra Trieste e Milano Linate, e così anche in altre regioni, è inaccettabile che la Liguria ne sia esclusa. Il nostro territorio merita lo stesso trattamento, perché l’isolamento che subiamo è evidente a tutti».
SE IL MERCATO NON HA FUNZIONATO, ORA È TEMPO DI INTERVENIRE
«In un mercato ideale, non avremmo avuto bisogno di oneri di servizio pubblico. Sarebbe bastata una sana concorrenza tra più vettori sulla tratta Genova-Roma per garantire voli più frequenti e tariffe accettabili. Ma la realtà è stata ben diversa: l’assenza di concorrenza e la mancanza di tutela per i consumatori hanno portato a un aumento insostenibile dei prezzi e a una drastica riduzione dell’offerta» spiega Basso.
«Se il mercato non ha funzionato, lo Stato ha il dovere di garantire ai cittadini liguri il diritto alla mobilità. Questo disegno di legge non chiede privilegi, ma ristabilisce un principio di equità per un territorio che è stato penalizzato per troppo tempo»
UN APPELLO A TUTTI I PARLAMENTARI LIGURI: UNITI PER LA LIGURIA
«Destra e sinistra hanno visioni molto diverse della società. Ma la battaglia per la continuità territoriale non ha colore politico: riguarda tutti i liguri, indipendentemente dalle appartenenze partitiche. Per questo, insieme alla collega Furlan mettiamo a disposizione il testo del disegno di legge a tutti i parlamentari liguri, di tutte le forze politiche, con l’auspicio che possa nascere una convergenza trasversale nell’interesse del nostro territorio. Dopo l’approvazione della mozione da parte del consiglio comunale di Genova, abbiamo il dovere di trasformare questa richiesta in un risultato concreto».